Ho rivisto Patrizia Saccà, dopo alcuni anni, nella giornata dedicata al Festival della Cultura Paralimpica a Milano, e dopo averla seguita con Ability Channel come atleta paralimpica. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto e la mia stima nei suoi confronti è molto alta, quindi nel momento in cui ha iniziato a parlarmi della pratica dello yoga anche per le persone disabili, mi sono subito “illuminata”… Mi ha regalato il suo splendido libro Yoga a Raggi Liberi ricco di importanti informazioni, e ho deciso di cominciare a seguire il suo corso, intitolato come il suo libro, sulla piattaforma di Ottostudio, dove ha contribuito a creare la prima realtà digitale di yoga e disabilità.
Lo Yoga e lo Yoga a Raggi Liberi
Lo Yoga è una disciplina spirituale millenaria e significa unione, unione con l’universo e la sequenza più conosciuta, più eseguita è il saluto al sole (Surya Namaskar), considerata la pratica più completa in quanto unisce asana (posizioni) respiro (pranayama) e consapevolezza.
Le posizioni che si eseguono durante il saluto al sole servono per migliorare la flessibilità, la postura, rafforzare la muscolatura e l’ossatura.
Lo Yoga a Raggi Liberi nasce come rivisitazione del Saluto al Sole e Patrizia Saccà, Istruttrice di Yoga , Allenatrice e Atleta paralimpica di tennis tavolo, l’ha inventato da praticare seduti, dato che lei stessa è paraplegica. I benefici sono quindi per migliorare la colonna vertebrale, tutto il sistema anche endocrino e di tenuta del corpo.
Su cosa lavora Yoga a Raggi Liberi?
Durante la lezione con la proposta e lo svolgimento di una successione precisa di movimenti, ciascun partecipante può, nel rispetto dei propri tempi e del proprio corpo, migliorare:
– l’orientamento spazio temporale
– la differenziazione cinestetica
– il controllo del movimento
– l’equilibrio
– la mobilità articolare
Importante è percepire il limite del corpo, senza forzare, per raggiungere una postura personale in armonia con lo “stato” della mente.
Cosa posso imparare da Yoga a Raggi Liberi?
- La consapevolezza del respiro attraverso il movimento, ma anche solo respiro (Pranayama).
- Le 12 asana (posizioni) da seduti del Saluto al sole di Yoga a Raggi Liberi e successivamente la meditazione.
- La concentrazione, il vivere “qui e ora” senza farsi distrarre da altri pensieri.
- La memoria spaziale, per essere in grado di ricordare il luogo dove ci troviamo e muoverci nello spazio.
- la percezione tattile, per porre l’attenzione sulle sensazioni tattili che il nostro corpo ci trasmette.
- per entrare in connessione con se stessi bisogna imparare ad avere pazienza con i pensieri e con il corpo.
- Lo Yoga, e quindi lo Yoga a Raggi Liberi, è uno stile di vita, una disciplina, una filosofia e nel momento in cui la si abbraccia influenzerà il nostro modo di parlare, pensare ed agire.
Chi può praticare Yoga a Raggi Liberi?
Yoga a Raggi Liberi è praticare lo Yoga con il corpo e l’età che si abita, in piedi o seduti perché è davvero per tutti.
Ho voluto intervistare chi come me pratica Yoga a Raggi Liberi, persone senza disabilità e con varie disabilità come Paraplegia, Lesione Spinale (10°-11° dorsale), Focomelia, Spina Bifida (L4-L5), Sclerosi Multipla, Poliomelite, Tetraplegia (C4-C5) e Distrofia Muscolare dei Cingoli.
Ma quello che più mi ha affascinata è stata la sequenza di risposte sui benefici della pratica, benefici che vanno dal benessere fisico a quello mentale; dall’inclusione al sentirsi un corpo completo, anche con le gambe e non solo con la parte superiore; dalla conoscenza dei propri limiti al controllo dell’emotività; dalla gioia della partecipazione al beneficio spirituale; dall’energia che l’insegnante Patrizia trasmette alla consapevolezza dello stato interiore.
Da parte mia ho avuto un accrescimento culturale, una maggiore positività nei confronti della vita e la scoperta di una filosofia che mi completa quotidianamente. Grazie Patrizia e Namaste.