Il voto disgiunto è un sistema elettorale basato sulla divisione della propria preferenza di voto alle urne durante alcune tipologie di elezioni. In estrema sintesi, può essere scelto un partito e un candidato di due schieramenti politici diversi o addirittura opposti, garantendo così la possibilità di esprimere un voto preciso per il partito e uno per il candidato in questione. In Italia il voto disgiunto viene utilizzato per le elezioni regionali e per quelle amministrative, purché siano Comuni superiori ai 15mila abitanti.
Come si vota con il voto disgiunto?
Il voto disgiunto permette di votare direttamente sia il candidato di un partito o di una colazione e, contemporaneamente, dare la propria preferenza a un partito o un candidato consigliere di un’altra coalizione: è possibile anche scrivere i nomi dei candidati consiglieri che si intendendo votare. Oltretutto, è possibile esprimere una doppia preferenza di genere, cioè votare una donna e un uomo che siano parte della stessa lista. Più nel dettaglio:
- l’elettore può tracciare un segno sulla scheda sul simbolo di una lista, dando così la propria preferenza al candidato di quello schieramento politico;
- l’elettore può tracciare tracciare il segno sul simbolo di una lista e, contemporaneamente, tracciare un altro segno sul nome di un candidato non collegato alla lista precedentemente votata (avvalendosi così del voto disgiunto);
- l’elettore può tracciare un segno direttamente sul nome del candidato che intende votare.
Leggi anche: Cos’è e cosa significa voto utile?