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Virus Respiratorio Sinciziale: sintomi, cura e cosa provoca

Redazione:

Il Virus Respiratorio Sinciziale è molto diffuso e contagioso, così come l’influenza, e può creare epidemie stagionali, soprattutto durante l’inverno: il periodo di maggiore contagiosità è tra novembre e aprile, mentre i picchi vengono raggiunti tra gennaio e marzo.

Come accade con altri virus che colpiscono le vie respiratorie, come la Sars-CoV-2, anche questo virus si trasmette attraverso i droplets, goccioline di saliva che emaniamo quando parliamo, tossiamo, starnutiamo e urliamo, oppure con oggetti contaminati.

È la causa principale di polmonite e bronchiolite nei neonati e nei bambini al di sotto dei 2 anni d’età. Noto anche con l’acronimo RSV (Respiratory Syncytial Virus), il virus sinciziale può colpire le vie aeree di persone di qualsiasi età, ma principalmente bambini. Appartiene alla famiglia dei Paramyxoviridae.

Quali sono i sintomi del virus respiratorio sinciziale?

Che sintomi dà il virus sinciziale? I segni sono molto simili a quelli dell’influenza, possono manifestarsi 4/6 giorni dopo il contatto con il virus e possono svanire tra i 7 e i 15 giorni. Tuttavia variano a seconda della severità del caso. Perciò possiamo riconoscere tra:

  • infezione primaria
    • naso che cola
    • otite
    • faringite
    • mal di gola
    • tosse
    • astenia
    • dispnea
  • infezione severa
    • febbre
    • affanno
    • apnea
    • sibili durante la respirazione
    • problemi e difficoltà con l’alimentazione
    • disidratazione
    • cianosi (colorito blu interno le labbra)
    • affanno
    • respiro sibilante.

Grazie a un tampone molecolare è possibile diagnosticare la presenza del virus nell’organismo. I sintomi infatti non bastano a identificare con estrema certezza, in quanto – come abbiamo potuto constatare – presenta una sintomatologia molto comune anche in altre condizioni e infezioni.

Cosa provoca il virus sinciziale?

Le più gravi conseguenze del Virus Respiratorio Sinciziale sono bronchiolite e polmonite in neonati e bambini sotto i 2 anni d’età, sebbene l’infezione può emergere indipendentemente dall’età: non è raro infatti riscontrare infezioni in bambini di 4 anni.

Tra l’altro essere colpiti dal virus non garantisce l’immunità, per cui possiamo incontrare nel tempo anche casi di reinfezione. L’attenzione resta comunque alta, soprattutto per neonati e bambini, che possono andare incontro anche a forme gravi della malattia. Come spiega l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ci possono essere complicanze respiratorie molto gravi oppure, secondo alcuni ipotesi, l’emersione e lo sviluppo dell’asma.

Prevenzione e cura: come curare il virus respiratorio sinciziale?

Come si cura virus respiratorio sinciziale? Prima di rispondere a questa domanda, ricordiamo che questo articolo non sostituisce in alcun modo il parere di un medico, l’unico che può dare informazioni dettagliate e certe su cure e terapie da seguire.

Nei casi in cui il virus sinciziale provochi sintomi lievi, si possono adottare le stesse soluzioni adoperate contro l’influenza, come antipiretici, antinfiammatori e mucolitici. Per quanto riguarda le forme più severe invece, possono essere utilizzati cortisoni, alimentazione tramite sondino e impiego di ossigeno.

Esiste poi la possibilità di adoperare l’anticorpo monoclonale Palivizumab, che non è un vero e proprio vaccino e punta a ridurre la gravità della malattia, e non a prevenire l’infezione: viene somministrato mensilmente dal tardo autunno alla primavera e abbrevia i tempi del ricovero ospedaliero. Esistono comunque delle soluzione di prevenzione contro la trasmissione del virus come:

  • lavarsi spesso le mani;
  • usare fazzoletti monouso;
  • tenersi lontano dai bambini più piccoli nel caso in cui presentiamo sintomi legati al raffreddore.

Leggi anche: Influenza stagionale e Covid: come distinguere i sintomi?

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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