“Mi sono beccata una vertigine parossistica posizionale, niente di grave. È una cosa che sembra essere anche virale, l’abbiamo presa in tanti, è una specie di virus, i sintomi erano gli stessi per tutti…”. Queste le parole dell’artista Elisa Toffoli che, nelle ultime ore in diverse stories su Instagram, ha annunciato il rinvio di alcune date del proprio tour a causa di questa malattia. Scopriamo di cosa si tratta.
Che cos’è la Vertigine parossistica posizionale?
La vertigine parossistica posizionale, nota anche come canalolitiasi o vertigine parossistica posizionale benigna, è una delle cause di vertigine più comune nella popolazione. La sua insorgenza dipende dall’alterazione funzionale dell’organo dell’equilibrio (detto labirinto), sito all’interno dell’orecchio.
La malattia genera una sensazione rotatoria del mondo circostante: più nello specifico, tutto attorno a sé si muove in senso rotatorio in relazione a determinati movimenti della testa: ad esempio quando si cambia posizione nel letto o si raccoglie qualcosa da terra.
Quali sono i sintomi della vertigine parossistica posizionale?
In linea generale, i sintomi che possono emergere con questa patologia sono:
- vertigini improvvise, di breve durata e dovuta a determinati movimenti della testa;
- nausea;
- vomito;
- sudorazione fredda;
- tachicardia;
- movimenti involontari degli occhi;
- ovattamento auricolare;
- acufeni.
Come diagnosticare la vertigine parassistica posizionale?
La diagnosi della malattia avviene grazie a una visita specialistica con l’otorinolaringoiatra, che si basa sulla mobilità del capo del paziente attraverso alcune manovre. Grazie a questa metodologia, il medico valuta le conseguenze che essa produce negli occhi, specialmente se ci sono particolari movimenti oculari.
Per identificare al meglio questi movimenti, vengono usati gli occhiali di Frenzel o una videonistagmografia, cioè telecamere montate su delle maschere. Questa patologia può durare per alcune settimane o mesi.
Quali sono le cause della vertigine parossistica posizionale?
La causa dell’insorgenza di questa malattia dipende dallo spostamento degli otoliti, organi presenti nell’orecchio e immersi in una sostanza gelatinosa chiamata endolinfa. I due otoliti sono l’utricolo e il sacculo, il cui ruolo all’interno dell’organismo è la percezione dell’accelerazione gravitazionale.
Il loro spostamento provoca una stimolazione sbagliata dei recettori che registrazione le accelerazione rotatorie del capo, provocando una sensazione rotatoria dell’ambiente circostante. In genere gli otoliti si distaccano a causa di traumi cranici, infezioni o patologie dell’orecchio interno.
Come curare la vertigine parossistica posizionale?
Ogni via terapeutica va discussa sempre con il proprio medico curante o con lo specialista: nessuna decisione di cura deve essere presa autonomamente o dopo aver letto qualsiasi informazione online, in quanto solo i professionisti sono capaci di valutare il caso in questione e conoscere a fondo la malattia.
La terapia base per contrastare questa patologia è una manovra liberatoria per il riposizionamento degli otoliti: le più usate e note sono la manovra di Epley, la manovra di Semont e gli esercizi di Brandt-Daroff.
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