E ora tocca alla variante del Covid nota come Orthrus (CH.1.1). Scopriamo cosa dicono gli esperti e qual è la situazione in Italia
E ora tocca alla variante del Covid nota come Orthrus. Da diversi mesi infatti le ultime notizie riguardanti la pandemia del nuovo Coronavirus sono circoscritte esclusivamente alla nascita delle nuove varianti virali, che emergono in maniera esponenziale vista l’incredibile diffusione che ha avuto questo virus fin dai suoi primi passi.
Adesso, insieme alla variante Kraken, si sta parlando anche di Orthrus, visto che il 23 gennaio 2023 sono stati individuati 3 casi di Kraken e 2 di Orthrus dall’Azienda ospedaliera di Perugia, su un sequenziamento antecedente di una settimana. Ma cosa sappiamo finora?
Come abbiamo visto in passato, più che di vere e proprie varianti dobbiamo parlare di sotto-varianti del Covid Omicron, attualmente la variante dominante che sta dando alla luce numerosi sotto-lignaggi.
Di questo insieme fa parte anche il Covid Orthrus, CH.1.1, che come spiega la nota della regione Umbra ha colpito due soggetti anziani, vaccinati con 3 o 4 dosi: il paziente molto anziano con 3 dosi è stato ricoverato.
In base ad alcune stime preliminari realizzate nel Regno Unito, secondo quanto riferisce la Regione, la variante CH.1.1 avrebbe un vantaggio di crescita rispetto alla collega Cerberus. Si tratta di un dato preoccupante?
Come abbiamo visto con Kraken, Cerberus, Centaurus, Gryphon e BF.7, in alcune occasioni gli esperti tengono semplicemente d’occhio alcune varianti e sotto-varianti perché ritenute capaci di divenire dominanti e, qualora dovesserro mostrare maggiore aggressività, anche potenzialmente critiche per il nostro sistema immunitario.
Frazie ai dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), su Orthrus al momento sappiamo che è stata individuata per la prima volta il 16 settembre 2022 e che i Paesi più colpiti da questa sotto-variante sono Regno Unito (25%), Nuova Zelanda (15%), Stati Uniti d’America (10%) e Danimarca (9%).
In Italia invece Orthrus si è semplicemente affacciata, anche se, come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità, i casi sono in leggero aumento: 2,6% del 20 gennaio 2023 contro l’1% dell’indagine precedente). Oltre a ciò, l’ISS ha specificato che ormai la variante dominante in Italia al 100% è Omicron.
L’ECDC ha inserito questa sotto-variante nelle sequenze da monitorare, cioè osservazioni di varianti o sotto-varianti che presentano almeno un focolaio in Europa o che abbiano prove di una trasmissione comunitaria in altre parti del mondo, oltre al fatto che presentano proprietà simili al nuovo Coronavirus – che però sono prove deboli o ancora non valutate.
Trattandosi di una sotto-variante del Covid in monitoraggio, i dati ancora in nostro possesso sono scarsi per poter conoscere approfonditamente la sua natura. Questo spiega anche perché ancora gli esperti non possono dire con certezza se Orthrus possa eludere le nostre difese immunitarie e quelle dei vaccini – proprio per questo motivo, tale sotto-variante viene monitorata.
Sui sintomi invece, il discorso resta lo stesso: comportandosi in maniera simile alle altre colleghe, è plausibile pensare che tale sotto-variante si mainfesti con mal di testa, affaticamento, tosse, mal di gola e starnuti.
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Ultima modifica: 25/01/2023