In questi giorni di vaccinazioni anti Covid, il vaccino AstraZeneca è stato sospeso (in alcuni paesi) e nei prossimi giorni l’EMA (European Medicines Agency, abbreviata in EMA) si pronuncerà in merito. Un fulmine a ciel sereno che si è abbattuto nel mondo e che ha aperto un dibattito. Da una parte ci sono i no-vax che hanno trovato argomenti per alimentare il loro negazionismo sull’efficacia dei vaccini. Dall’altra ci sono quelli che continuano a sostenere che il vaccino è sicuro e che non c’è alcun motivo di preoccuparsi.
Oscar Wilde diceva che non c’è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione. La stessa cosa si può dire per AstraZeneca, che nei giorni scorsi si è vista sospendere il vaccino a causa di gravi reazioni che (forse) avrebbero portato alla morte di alcune persone. Al momento non ci sono notizie certe e si è creato un allarmismo generale. Alcune nazioni (fra cui l’Italia) hanno deciso di sospendere le vaccinazioni in via del tutto precauzionale.
Secondo il ministro Roberto Speranza, lo stop del vaccino è arrivato dopo la valutazione dei dati dell’agenzia sui vaccini della Germania: “La sospensione temporanea e in via precauzionale è emersa a seguito di una valutazione dell’istituto tedesco per i vaccini, il Paul-Ehrlich-Institut”. Adesso si aspetta una decisione dell’EMA, che analizzerà il lotti sospeso (ABV5811 e ABV2856) e si pronuncerà sul vaccino AstraZeneca per far ripartire le vaccinazioni il prima possibile.
Secondo il Ministro della Salute Roberto Speranza, chi ha fatto il vaccino non deve preoccuparsi perché sono stati testati e certificati dagli organi di competenza. Secondo il ministro, i vaccini sono l’arma per uscire da questi mesi così complicati: “Crediamo fortemente nei vaccini, nella nostra campagna di vaccinazione e continueremo con tutte le energie di cui disponiamo: i i vaccini sono la vera chiave per chiudere questa stagione difficile che con Covid stiamo attraversando già da un anno”.
Le parole del Ministro italiano sono il risultato di un’analisi oggettiva e misurata della vicenda AstraZeneca. Nel mondo, su oltre 17 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca ci sono stati solo 15 casi di trombosi o coagoli nel sangue e 22 casi di embolìa polmonare. Una percentuale veramente irrisoria che non ha scalfito la posizione di alcuni paesi come la Gran Bretagna, che in questi giorni sta continuando a vaccinare con AstraZeneca. Inoltre il legame fra il vaccino e queste patologie è tutto da verificare e anche
Ad oggi, non esistono motivazioni fondate per dubitare del vaccino AstraZeneca perché su 17 milioni di vaccinati ci sono state solo 37 reazioni gravi. In Italia, su oltre un milione di persone vaccinate con AstraZeneca, ci sono state pochissime (qiasi infinitesimali) reazioni avverse e (forse) 5 morti.
2 morti legati al lotto ABV5811 (quello in gran parte destinato ai “docenti”) e 3 morti legate al lotto ABV2856 (quello in gran parte destinato alle forze dell’ordine).
Il condizionale è d’obbligo perché il legame fra queste morti e il vaccino è ancora da dimostrare. Il caso che ha fatto più scalpore è stato quello di Sandro Tognatti, il docente di Biella morto a 17 ore di distanza dalla somministrazione del vaccino. Anche Stefania Maccioni, docente alla Scuola Media di Cerveteri, ha perso la vita il 7 marzo al Gemelli di Roma dopo essere finita in coma.
Tre invece sono i morti connessi al lotto ABV581: Stefano Paternò, sottoufficiale della Marina Militare. Davide Villa, poliziotto dell’Anticrimine di Catania e il maresciallo Giuseppe Maniscalco. Al momento le autopsie non hanno fatto emergere alcun legame fra i morti e il vaccino AstraZeneca e le autorità stanno indagando in questo senso.
La storia di AstraZeneca inizia nel 199 con la fusione di due realtà farmaceutiche molto rinomate: Astrea AB e Zeneca Group. Nel corso degli anni, la casa farmaceutica si è contraddistinta per aver creato farmaci molto efficaci per contrastare diverse patologie:
Il gruppo AstraZeneca è dislocato in 8 paesi del mondo e ha 14 centri di ricerca in cui lavorano quasi 13 mila dipendenti. Un colosso mondiale in grado di raggiungere quasi i 30 miliardi di dollari di fatturato. La società è quotata alla borsa di Londra e, almeno per il momento, sta reggendo l’onda d’urto della sospensione momentanea della somministrazione (un’azione di AstraZeneca costa più di 7 euro).
Fonte immagine di copertina: il meteo.it
Ultima modifica: 16/03/2021