Le persone con disabilità dovrebbero essere tra i primi individui a ricevere il vaccino anticovid. L'appello arriva dal Presidente di Anffas
Ci siamo, il vaccino antiCovid potrebbe essere disponibile in Italia già alla fine dell’anno. In attesa di scoprire cosa dirà l’EMA in occasione della riunione straordinaria anticipata al 21 dicembre prossimo, nel Bel Paese si fanno numerosi gli appelli per ricordare all’attuale governo di mettere in prima fila le persone con disabilità nella campagna di vaccinazione.
In una lunga e approfondita lettera, in cui viene chiamato in causa anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Presidente Nazionale Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) Roberto Speziale sottolinea l’esigenza di inquadrare le persone disabili nella prima linea di chi riceverà il vaccino contro il coronavirus.
Un appello che, come racconta Speziale, era stato già segnalato in tempi non sospetti, in quanto le persone con disabilità sono “tra le categorie a rischio“. Tuttavia, “nonostante i nostri ripetuti e pressanti appelli, a distanza di settimane, assistiamo ad un assordante silenzio”.
Un silenzio mal sopportato dal presidente Anffas, che parla di un comportamento incline a ad aver scelto “deliberatamente” di “non inserire le persone con disabilità nella lista delle categorie prioritarie a cui somministrare le prime dosi di vaccino disponibili”.
Secondo Speziale, bisognerebbe tener conto immediatamente degli individui con disabilità, soprattutto con patologie molto rare, in quanto “già vivere le sole restrizioni legate al rischio di contagio rappresentano delle criticità assai complesse e difficili da gestire”.
Sostanzialmente, occorre “fare riferimento ad un quadro molto più complesso, che investe la più ampia sfera di vita delle stesse e di chi se ne prende cura e carico”. Perciò, Speziale chiede che “si provveda ad emanare una chiara ed esaustiva direttiva nella quale si preveda che tutte le persone con disabilità devono essere vaccinate contro il Covid 19, in condizioni di priorità, analogamente a quanto già previsto per le altre categorie di cittadini e senza alcuna forma di discriminazione”.
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Ultima modifica: 17/12/2020