Ancora una volta il nostro paese si fa tirare le orecchie dalle Commissione Trasporti della Comunità Europea per la normativa sul trasporto dei disabili la quale, dopo diverse sollecitazioni e richiami ha adottato tre vere e proprie procedure di infrazione alle quali l’Italia dovrà rapidamente dare risposte adeguate. Si tratta delle norme che i Paesi della Comunità hanno sottoscritto a proposito dei diritti dei passeggeri con disabilità, non sufficientemente tutelate ed applicate nel nostro Paese.
Se l’Italia non darà risposte adeguate su quanto richiesto, rischia di essere chiamata a risponderne davanti alla Corte di Giustizia Europea.
Alessandro Gherardi, consigliere dell’Associazione Luca Coscioni sottolinea in una intervista come l’Italia sia in ritardo su tutto. Ha approvato solo qualche mese fa le linee programmatiche di intervento in materia di disabilità. Da 15 anni i comuni avrebbero dovuto adottare i piani di eliminazioni delle barriere architettoniche e purtroppo poco è stato fatto e la gran parte resta da fare.La mancanza di fondi adeguati, ha risposto l’Europa, non può rappresentare un alibi per non rispettare i diritti fondamentali per chi altrimenti sarebbe imprigionato a casa.
Ability Channel aveva anche recentemente denunciato e documentato le carenze e i disagi subiti dai disabili in occasioni dei loro viaggi : treni, aerei, navi, autobus…c’è solo da scegliere…guarda questo video girato con uno smartphone su quello che dovrebbe essere un servizio d’eccellenza del nostro paese…
A questo dobbiamo aggiungere che anche sul lavoro delle persone disabili, l’Italia rischia una nuova infrazione dopo una prima condanna degli organismi Europei di controllo.In Italia l’84% dei disabili non trova opportunità di lavoro . Il Governo Letta aveva provveduto lo scorso anno con uno stanziamento di 10 milioni di euro al il fondo per l’occupazione delle persone con handicap . Stanziamento che avrebbe dovuto raddoppiare nel corso di questo anno.
Ci auguriamo che il nuovo Governo Renzi, tra le tante emergenze della sua tribolata agenda quotidiana possa trovare spazio anche per questa vicenda che riguarda centinaia di migliaia di persone.
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Il personale addetto all’assistenza, una volta contattato, deve assistere il PRM in tutte le funzioni e operazioni necessarie al suo imbarco nell’aereo.
Il passeggero PRM in arrivo deve sempre essere assistito durante le procedure di sbarco, compreso il recupero del bagaglio, e accompagnato in uno dei punti di rilascio previsti all’esterno dell’aerostazione.
La IATA, l’associazione che riunisce tutte le compagnie aeree ha codificato un linguaggio comune per evitare errori nelle operazioni di assistenza che riguardano le varie disabilità. Si tratta di sigle che è bene conoscere.
Ultima modifica: 16/06/2020