Contrariamente a quanto ipotizzato qualche settimana fa, i Giochi di Tokyo 2020 saranno aperti agli spettatori (ma non a quelli provenienti dall’estero). Lo hanno deciso quest’oggi il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), il Comitato Organizzatore di Tokyo 2020, il Governo Metropolitano di Tokyo (TMG) e il Governo del Giappone (GoJ). Tuttavia saranno delle limitazioni.
Tokyo 2020: regole e limiti per gli spettatori dei Giochi
Attraverso una dichiarazione congiunta, gli organizzatori di Tokyo 2020 hanno stabilito che il limite degli spettatori sarà fissato al “50 per cento della capacità della sede (di dove si effettueranno le gare, ndr), fino a un massimo di 10mila persone in tutte le sedi”.
Non si tratta però dell’unica disposizione fissata per garantire dei Giochi in sicurezza ed evitare un aumento dei contagi da Coronavirus. Nel comunicato stampa, infatti, viene precisato che:
Le restrizioni sul numero degli spettatori potrebbero cambiare dopo il 12 luglio 2021, qualora dovesse esserci uno stato di emergenza o i contagi da Coronavirus dovessero aumentare;
Se ci sarà un rapido cambiamento dello stato di infezione, sarà allestita una riunione a cinque parti per considerare l’applicazione di ulteriori misure. Sarà varata anche la possibilità di far andare in scena alcuni eventi a porte chiuse.
Per il momento, tali criteri valgono solo per le Olimpiadi. Invece, per le Paralimpiadi, si saprà di più entro il 16 luglio 2021.
Tokyo 2020: le regole per gli spettatori
Oltre a garantire ambienti sicuri e protetti, gli organizzatori dei Giochi si affideranno alla responsabilità degli spettatori. Per questo, sono state emanate alcune disposizioni da seguire:
I visitatori dovranno lasciare ogni luogo in modo scaglionato;
Il tragitto degli spettatori dovrà essere molto semplice: da casa allo stadio, dallo stadio a casa;
Ogni spettatore dovrà prendere le precauzioni necessarie per spostarsi tra le prefetture.
Ultima modifica: 21/06/2021
Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.