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Tokyo 2020, Angela Procida: “Decisione giusta”

Lunedì 30 marzo 2020 le Paralimpiadi di Tokyo 2020 sono state ufficialmente rinviate al prossimo anno. È la prima volta che accade in tempo di pace. Si tratta di una decisione arrivata dopo le numerose notizie riguardanti l’emergenza Coronavirus a livello globale, che ancora non sembra arrestarsi.

In questi giorni, numerosi protagonisti dell’atletica paralimpica hanno rilasciato dichiarazioni favorevoli per la decisione del Comitato Internazionale Olimpico di posticipare Tokyo 2020 all’estate 2021. Ma non sono gli unici a voler dire la propria.

Tokyo 2020: le parole di Angela Procida, stella nascente del nuoto paralimpico

La scelta di rinviare i Giochi di Tokyo 2020 ha unito tutti gli atleti atleti in un coro unico di sostegno mondiale. Anche in Italia abbiamo i nostri esempi, tra cui figura anche Angela Procida, atleta 19enne campana di nuoto paralimpico italiano, che abbiamo imparato a conoscere dopo la storica vittoria ai Mondiali di Londra 2019 e in seguito ad alcuni suoi recenti record. L’abbiamo contattata per conoscere la sua opinione in merito.

Tokyo 2020 rinviata. Dopo aver amalgamato la notizia, quali sono le tue sensazioni?

“Questa notizia mi ha dato un misto di sensazioni, devo dire alquanto strane, un misto di felicità, tristezza e rabbia. Nella vita non mi era mai capitato di veder posticipare le Olimpiadi di un anno, ma soprattutto non mi era mai capitato di poter pensare che nel 2020 ci saremmo potuti trovare in questa situazione.

Ma va bene così, credo che sia una decisione giusta, soprattutto rispettosa verso coloro che ora si trovano in ospedale a lottare contro questo brutto virus. E poi, le Paralimpiadi e le Olimpiadi sono una manifestazione che deve essere guardata con spensieratezza, fattore che ora manca totalmente”.

Sei d’accordo con le misure prese dal Comitato Olimpico Internazionale?

“Assolutamente sì. Non solo perché la salute di una persona viene prima di tutto, ma perché personalmente vedo le Olimpiadi e le Paralimpiadi come una manifestazione in cui ogni atleta fa tutto ciò che è nelle sue possibilità, fa tantissimi sacrifici per rendere le Paralimpiadi una manifestazione ricca di gloria e adrenalina, che deve essere guardata con spensieratezza”.

L’Italia del nuoto paralimpico arriva da un momento sportivo veramente storico (come i Mondiali di Londra), e anche le tue recenti imprese hanno avuto una grande risonanza. Ora come ora, il rinvio dei Giochi può essere visto come un’opportunità per avere più tempo per allenarsi in vista della prossima edizione?

“Come ogni situazione, anche il rinvio di Tokyo 2020 ha i suoi lati positivi. Ovviamente apre le porte a molti atleti che quest’anno non avrebbero potuto raggiungere, anche per poco. Per gli atleti già qualificati, invece, avere un anno in più per migliorarsi è quasi un regalo, una fortuna, perché il tempo di preparazione olimpica non sembra mai abbastanza”.

Come pensi di riqualificare i tuoi allenamenti in base agli ultimi Dpcm? Hai già studiato un piano preciso?

“Sicuramente appena potrò ritornare ad allenarmi, io e i miei allenatori Enzo e Francesca prepareremo un nuovo piano di allenamento, ben mirato per Tokyo 2020+1. L’unica cosa che ho già in testa è sicuramente quella di tornare con ancora più grinta e voglia di migliorare i miei allenamenti e le mie prestazioni”.

Vuoi lanciare un messaggio positivo sulla scia dell’hashtag #IORESTOACASA oppure vuoi dare qualche nuovo consiglio su come passare il tempo in questi momenti difficili?

“Ovviamente il mio consiglio è di godersi i momenti in famiglia, di fare ciò che non si può fare quotidianamente visti i tanti impegni che una persona può avere, ad esempio cucinare dei dolci o dei piatti più particolari, guardare un film con la famiglia, ascoltare musica, ma anche fare un po’ di esercizi a secco, perché ‘mens sana in corpore sano’.

Inoltre è importante per il mondo intero che tutti restiamo a casa e rispettiamo le regole del governo. Pertanto #iorestoacasa e non vedo l’ora di ritornare alla mia bellissima quotidianità”.

Ultima modifica: 07/04/2021

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.