Insieme al Commissario Tecnico della Nazionale di Tiro a Segno Paralimpico Giuseppe Ugherani scopriamo il tiro a segno paralimpico, che in passato a dato tantissime soddisfazioni all’Italia, e le regole di questo meraviglioso sport.
“Questo sport viene praticato prettamente dai disabili fisici, viene svolto nei poligoni dell’Unione Italiana Tiro a Segno che sono presenti in quasi tutti i comini d’Italia”.
“Si divide tra Pistola e Carabina, cinque specialità di Pistola e nove specialità di Carabina, la pistola può essere praticata da tutte le persone che non soffrono da tetraplegia, dunque paraplegici, mentre per la carabina anche le persone tetraplegiche possono avere le loro categorie di tiro”.
“Abbiamo le specialità di Pistola a 10 mt, 25 mt e 50 mt, mentre la carabina di divide tre 10 mt e 50 mt, alla distanza di 10 mt si pratica ad aria compressa, che solitamente è un’arma di libera vendita che si puo acquistare e trasportare liberamente, mentre a 50 mt si utilizza il calibro 22, quindi un’arma da fuoco”.
Tiro a Segno: come funziona il punteggio?
“Si spara ad un bersaglio fermo posto alla distanza stabilità, è un bersaglio rotondo con degli anelli, che parte dal centro dove il punteggio più alto è il 10 e va via via decrescendo verso l’esterno fino allo zero se non si colpisce il bersaglio, la gara si svolge solitamente o 40 o 60 colpi, quindi facendo tutti centri si avrà o 400 o 600 di punteggio”.
Tiro a Segno: possono competere atleti disabili e normodotati insieme?
“Normalmente no, è presente una manifestazione, il terzo trofeo INAIL, che sarà a Roma a breve, dove sperimentalmente si proverà a fare, solo nelle discipline più affini, normodotati e disabili congiunti”.
Tiro a Segno: per praticare questo sport che caratteristiche psichiche bisogna avere e che tipo di allenamento deve esser praticato?
“Il tiro a segno offre la possibilità di scoprire questo sport con tre prove gratuite, l’atleta disabile si presente presso una struttura del Tito a Segno, chiede di fare tre prove gratuite, per capire se è uno sport che si avvicina alle sue esigenze, chiaramente l’aspetto psicologico interviene quando si raggiunge un livello tecnico molto alto, inizialmente le basi sono la struttura fisica che deve sostenere l’arma, e quindi ci vuole una preparazione fisica soprattutto sulle bracia, che di solito un atleta in carrozzina già possiede”.
Tiro a Segno: per diventare forti quanto impegno e quanto tempo ci si impiega?
“Sicuramente la costanza di impegnarsi due o tre volte la settimana, nelle specialità che uno sceglie, si inizia sempre con l’aria compressa che è l’accademia del tiro, l’ABC, sia per questione di costi sia per questione di rischi”.
“La sicurezza è l’aspetto più importante nel poligono, con l’aria compressa il pallino se pur pericoloso ha un effetto dannoso limitato”.
“L’aspetto psicologico è intrinseco in noi, quando un atleta vede un buon punteggio, comincia ad emozionarsi, quindi dominare l’emozione è l’aspetto più difficile, ci sono persone che riescono a superarlo subito e altre che con l’allenamento riescono a gestire bene questa emotività”.
Tiro a Segno: per chi vuole cominciare a chi bisogna rivolgersi?
“Ci si deve recare presso la segreteria sportiva del tiro a segno, e chiede di poter iniziare questa attività, chiaramente non tutti i poligoni sono privi di barriere architettoniche, però nei limiti del possibile stanno adeguando le strutture e gli impianti, e di solito la segreteria sportiva e l’unico punto di riferimento o altrimenti si può far riferimento alla FISPES dove è possibile orientare l’atleta al poligono più adeguato per lui”.