Si chiama Timeless ed è un’applicazione per smartphone che grida guerra aperta all’Alzheimer. L’idea arriva da Hong Kong, da una quattordicenne di nome Emma Yang. Il tutto è nato da una motivazione personale della piccolina: la nonna, infatti, è stata colpita da questa feroce forma di demenza senile e, con l’intento di fermarne la progressione, ha realizzato l’app.
Morbo di Alzherimer: come funziona Timeless
Timeless si basa tutto su un algoritmo per il riconoscimento facciale. In pratica, come riporta Impact, “basta un click e la persona potrà accedere alle foto raggruppate per categoria, caricate direttamente tramite dispositivi mobili” dei familiari.
Questi scatti serviranno alla persona con Alzheimer per “ricordare eventi, date speciali, rimanere in contatto con i propri cari e con il mondo intero”. Insomma, il riconoscimento facciale associa a ogni viso un nome e un legame di parentela, così da assistere la memoria del paziente in questione.
Come se non bastasse, Timeless notifica anche se una persona che si sta chiamando è già stata recentemente contattata negli ultimi 5 minuti. Oltretutto, se l’individuo con Alzheimer non riconosce la persona davanti in sé, può scattarle una foto cosicché l’applicazione darà un riscontro in merito.
All’inizio, il lavoro di Emma non è stato preso seriamente, nonostante anche il fondatore di Microsoft, Bill Gates, ha espresso apprezzamenti pubblici in suo onore. Tuttavia, a dare avvio al suo progetto è stata una campagna di crowdfunding indetta dalla stessa quattordicenne, raccogliendo così più di 10 mila dollari.
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Timeless e Alzheimer: qual è il passo successivo?
Al momento Timeless è compatibile unicamente con il sistema iOS. Un grosso limite, che comunque potrebbe essere spezzato nei mesi avvenire. Di fatto, ciò su cui Emma sta attualmente lavorando – assieme a un team internazionale – è raggiungere 50 mila utenti entro il 2020.
Il motivo è abbastanza semplice: come riportato da Impact, citando alcune dichiarazioni di Emma, infatti, Timeless risulta essere l’unica app sul mercato per i malati di Alzheimer. Per cui, “lei e i suoi partner puntano a massimizzare l’accessibilità dell’app”. Non resta che aspettare i nuovi sviluppi.
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