I test antigenici rapidi per la diagnosi di Covid saranno equiparati ai tamponi molecolari ma sono in alcuni casi: ecco quali sono
I test antigenici rapidi per diagnosticare il Covid saranno equiparati ai tamponi molecolari o nasofaringei, con alcune limitazioni. Lo ha fatto sapere il Ministero della Salute. Cambia dunque la strategia di contact tracing e di conteggio di positivi date dai test per Coronavirus.
Attualmente gli unici casi conteggiati tra i positivi da Coronavirus sono quelli risultati tali dal tampone molecolare (il nasofaringeo, un cotton fioc inserito nella bocca e nel naso). Con la nota dell’8 gennaio 2021, però, il Ministero della Salute ha introdotto un importante aggiornamento, seppur con qualche restrizione: i test antigenici rapidi potranno essere equiparati ai test molecolari, ma solo in alcuni casi.
Innanzitutto, va detto che il comunicato specifica che a rientrare nell’insieme dei test rapidi antigenici utili al conteggio saranno quelli “di ultima generazione“, in quanto “sembrano mostrare risultati sovrapponibili ai saggi di RT-PCR” (cioè al tampone molecolare). Tuttavia, rispetto a quelli noti, hanno un costo decisamente più elevato (50 euro contro i 30 delle prime generazioni).
Quelli che assicurano determinate performance: più dell’80% di sensibilità e oltre il 97% di specificità, così da determinare un basso rischio di falsi negativi (sensibilità) e falsi positivi (specificità).
Ci sono comunque delle limitazioni. Il test rapido antigenico non potrà essere usato sempre, ma solo quando la disponibilità dei molecolari sarà limitata. Inoltre, per far sì che rientrino nel conteggio totale quotidiano, dovrà essere percorsa una delle seguenti 2 opzioni:
Finora questi test erano disponibili principalmente in aeroporti, porti e scuole, ma la circolare del Ministero della Salute ha cambiato il quadro della situazione. Cosa sappiamo su questi test? I tamponi rapidi, a differenza di quelli molecolari, hanno un valore di screening: sostanzialmente, almeno quelli di prima generazione, non sono affidabilissimi per una diagnosi clinica efficace.
Il risultato infatti è dipeso da un fattore: i test antigenici rapidi cercano gli antigeni, cioè le proteine virali in grado di legarsi agli anticorpi. Per questo motivo, è sufficiente un campione di saliva o un tampone niro-faringeo – meno invasivo del tampone naso-faringeo. Il punto di forza di questo test per Coronavirus è la rapidità di ottenere un risultato (circa un quarto d’ora), il punto debole invece è l’incertezza del risultato stesso. Con le nuove misure adottate, il Ministero punta a risolvere tale problematica.
Ultima modifica: 12/01/2021