Sclerosi multipla terapie – Ad oggi non esiste ancora una terapia in grado di risolvere definitivamente la sclerosi multipla, ma attraverso un approccio multidisciplinare che vede la combinazione di terapie farmacologiche e non, è possibile rallentare la progressione della malattia, ridurre la gravità e la durata delle ricadute e tenere sotto controllo la sintomatologia.
Prevenzione delle ricadute
E’ importante innanzitutto specificare che vista la variabilità e l’imprevedibilità del quadro clinico e del decorso, il percorso terapeutico dovrà essere studiato ed elaborato in maniera personalizzata in base alle esigenze specifiche della persona.
Ad ogni modo, nei casi di diagnosi certa è consigliabile iniziare il trattamento quanto prima così da poter assicurare una prognosi ed un decorso quanto più possibile favorevoli.
Per prevenire le fasi di ricaduta della malattia vengono utilizzati in genere quei farmaci cosiddetti immunomodulanti, tra i quali i beta-interferoni che hanno la caratteristica di ridurre l’intensità con la quale il sistema immunitario aggredisce quello nervoso. Oppure alcuni farmaci come l’azatioprina o simili, che hanno la capacità di bloccare la replicazione cellulare del sistema immunitario. Tra le molecole che hanno dato risultati efficaci e incoraggianti nella evoluzione della sclerosi multipla va segnalato il natalizumab, un anticorpo monoclonale che è stato approvato come farmaco terapeutico dalla Commissione Europea nel 2006.
Gli episodi acuti
Sclerosi multipla terapie – Per intervenire sugli episodi più eclatanti ed acuti della malattia vengono utilizzati i corticosteroidi, ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali, che in alto dosaggio esercitano un potente effetto antinfiammatorio, in grado di accelerare la diminuzione dei sintomi e di abbreviarne la durata ma che non incidono nel modificare l’evoluzione della malattia. Sono farmaci che si prendono per via orale o iniettati per via endovenosa e che in genere, per essere somministrati, richiedono il ricovero in ospedale o un trattamento ambulatoriale. Tra gli effetti collaterali: bruciori di stomaco, ritenzione idrica, insonnia.
Gli immunosoppressori
Sono farmaci capaci di deprimere o modificare la funzione del sistema immunitario. Il loro suso negli ammalati di sclerosi multipla è dovuto alla probabile origine autoimmune della malattia.
La riabilitazione
Di fondamentale importanza è il percorso riabilitativo che vede la partecipazione di un team di esperti composto da figure professionali quali fisioterapista, fisiatra, infermiere della riabilitazione, psicologo, foniatra, terapista occupazionale, logopedista e assistente sociale. La riabilitazione infatti produce effetti positivi al livello del sistema neuro-endocrino riducendo il numero di ricadute, la progressione della malattia e quindi della disabilità e migliorando le performance neuro-cognitive.
Inoltre recenti studi scientifici dimostrano come l’esercizio fisico determini modificazioni strutturali sulla sostanza bianca e grigia del SNC determinando miglioramenti a livello cognitivo.
Sclerosi multipla terapie – Dolore e spasticità
Nelle fasi particolarmente dolorose che si presentano nel decorso della malattia è opportuno integrare i trattamenti farmacologici con esercizi di fisioterapia, in grado di alleggerire la spasticità e la tensione dei muscoli, e attraverso tecniche di rilassamento e stimolazione transcutanea. Possono essere di sollievo al paziente, per ridurre la sensazione di affaticamento, anche bagni freddi e docce, insieme a farmaci specifici.
Nonostante la disabilità, è indispensabile che i malati di sclerosi multipla conducano la vita nel modo più normale possibile, così da da poter utilizzare nel modo migliore le residue risorse individuali, soprattutto affiancando la terapia con sedute di riabilitazione presso studi clinici specializzati, senza dimenticare il costante aiuto psicologico che in questi casi ha anche un non trascurabile effetto terapeutico, così da aiutare il paziente a reagire ai frequenti stati ansiogeni e depressivi cui è sottoposti.
Il fatto di non essere ancora a conoscenza delle cause prime della malattia rappresenta un forte limite a nuove prospettive terapeutiche; inoltre l’estrema variabilità della malattia comporta risposte altrettanto variabili alle terapie cliniche, con particolare riferimento ai farmaci immunomodulatori ed immunosoppressori. Un ulteriore limite sta nel fatto che fattori di previsione e di definizione della risposta clinica risultano ancora non ben definiti.
Le terapie di sperimentazione per la sclerosi multipla
Sclerosi multipla terapie – Porta la firma di un gruppo di ricercatori italiani guidati da Gianvito Martino, Direttore Scientifico dell’IRCCS dell’Ospedale San Raffaele di Milano, la terapia (della quale si sta testando l’efficacia e la sicurezza) a base di cellule staminali neurali in pazienti con sclerosi multipla cronica in stadio avanzato. Frutto di 10 anni di ricerca e duro lavoro, il primo dei 12 pazienti previsti dal trial clinico è stato trattato lo scorso venerdì 26 maggio, sta bene ed è ora sotto osservazione.
Stems, questo il nome della terapia, potrebbe essere in grado di rimediare ai danni del SNC provocati dalla malattia grazie all’infusione di cellule staminali neurali, ovvero di cellule in grado di specializzarsi in tutti i tipi di cellule nervose. Queste vengono infuse tramite puntura lombare così da raggiungere direttamente il liquor e quindi i luoghi d’azione (cervello e midollo spinale). Al termine dell’infusione i pazienti saranno monitorati per qualche giorno in regime di ricovero e poi dimessi, ma la fase di osservazione si concluderà solo dopo due mesi così da poter accertare con sicurezza il livello di sicurezza della terapia.