Teatro Patologico ospite al Festival di Sanremo. Dario D'Ambrosi ad Ability: "Il giorno dopo l'Italia ne parlerà in un modo non pietistico"
Foto di Teatro Patologico
Il Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi sarà protagonista della terza serata della 75esima edizione del Festival di Sanremo (qui il programma completo). La compagnia di attori con disabilità psichica approda sul palco dell’Ariston per la prima volta nella sua storia, ma ci arriva dopo anni di esperienze nazionali e internazionali.
Ciò che succederà giovedì 13 febbraio 2024 è ancora un mistero, meno invece le sensazioni del gruppo a pochi giorni dal Festival. Gli attori hanno provato “una grande emozione” di fronte questa notizia, come ci ha confidato quest’oggi telefonicamente l’ideatore del Teatro Patologico.
Più in generale “l’emozione è sicuramente grandissima, può immaginare una compagnia di ragazzi disabili, tra l’altro con disabilità psichiche anche gravi… Abbiamo persone bravissime con autismo grave salire sul palcoscenico più importante d’Italia, uno dei più importanti al mondo. Penso che sia una vera e propria rivoluzione”.
Una rivoluzione che è resa possibile grazie al direttore artistico del Festival di Sanremo 2025: “In questo caso devo ringraziare Carlo Conti, perché Franco Basaglia ha aperto i manicomi, Carlo Conti ha aperto il palcoscenico dell’Ariston per quelli che erano considerati gli ultimi della società, ed è una vera e propria rivoluzione”.
Tuttavia esibirsi su un palcoscenico mediaticamente imponente come quello di Sanremo pone di fronte a sé il rischio di una narrazione pietistica o supereroistica. “Non sarà il nostro caso – sentenzia subito D’Ambrosi -, penso che il giorno dopo l’Italia ne parlerà in un modo non pietistico, ma anzi chiederanno se potremo ritornare, perché sarà veramente una bomba”.
È il 1992 quando Dario D’Ambrosi (attore, autore e regista) crea il Teatro Patologico, un’Associazione di contatto tra il teatro e le persone con gravi problemi psichici.
Come si legge sul loro sito ufficiale, gli attori del Teatro Patologico hanno messo in scena con grande professionalità diversi spettacoli, come Pinocchio, Il Trip di Don Chisciotte e La Divina Malattia. Particolare è invece la storia di Medea, che oltre a Roma, è stato messo in scena anche al Teatro Cafè La Mama di New York e al Winton’s Music Hall di Londra. Questo spettacolo ha vinto anche il prestigioso Wilton’s Price per il miglior spettacolo straniero della stagione 2012/13.
Infine uno dei progetti più grandi che ha coinvolto il Teatro Patologico è il film Io sono un po’ matto e tu?, uscito nel 2024, che ha visto 30 ragazzi con disabilità psichiche e fisiche recitare insieme a Claudio Santamaria, Edoardo Leo, Raoul Bova, Vinicio Marchioni, Claudia Gerini, Stefania Rocca, Stefano Fresi, Marco Bocci. Un film presentato al Torino Film Festival e che il prossimo 26 febbraio parteciperà al LA – Italia Festival di Hollywood.
Dario D’Ambrosi è l’ideatore e il fondatore del Teatro Patologico. Nato a Milano nel 1958, è attore, regista e autore, e fin da piccolo mostra una grande passione per il teatro, ma anche un forte interesse per lo studio delle malattie mentali. Come si legge nella sua autobiografia infatti, D’Ambrosi arriverà addirittura a internarsi per tre mesi nell’ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano per osservare più da vicino il comportamento delle persone ricoverate.
In passato Ability Channel ha già raccontato la sua storia e quella del Teatro Patologico, soprattutto quando, durante la pandemia da Covid, nacque Radio Patologico.
In quell’occasione, D’Ambrosi sottolineò che “le persone che lavorano con me hanno avuto la fortuna di recitare in palcoscenici del calibro del Cafè La MaMa e del Palazzo di Vetro dell’ONU a New York, e persino nel vecchio e antico Wilton Theatre di Londra. Hanno fatto esperienze assolutamente straordinarie, la gente vedendoli non si rendevano conto che fossero disabili. È giusto che abbiano una tutela uguale a tutti gli altri, soltanto che, secondo il mio punto di vista, devono avere la possibilità di lavorare negli esercizi di teatro-terapia: non tanto per l’impostazione del personaggio, quanto per la loro fisicità e per la loro patologia”.
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Ultima modifica: 11/02/2025