Il tampone per la diagnosi del Covid non è obbligatorio per tutti, ma in alcune circostanze ci sono delle regole. Scopriamo quali
Nel 2024 sono state confermate le regole dello scorso anno per quanto riguarda l’obbligatorietà del tampone per il Covid, ma solo in alcuni luoghi e per determinate circostanze. In questa guida scopriamo quali sono le disposizioni in vigore.
In parte lo sapevamo già: secondo uno studio dei primi mesi della pandemia, al fine di convivere con il Covid sarebbe stato necessario utilizzare strumenti come mascherine e tamponi almeno fino al 2025.
Insomma, è giusto mantenere la guardia di fronte all’evoluzione del virus Sars-CoV-2, ma non dobbiamo farne un dramma: adesso conosciamo meglio il nemico, e abbiamo le strategie adeguate per contrastarlo. Una di queste, appunto, è il tampone che aiuta a rintracciare la presenza o meno del Covid.
La circolare n. 27648 dell’8 settembre 2023 del Ministero della Salute elenca nuove raccomandazioni per una diagnosi efficace di Sars-CoV-2, ma solamente per le strutture ospedaliere, visto che si potrebbe incorrere nel rischio di intasare reparti e terapie intensive, come accaduto nella fase più acuta della pandemia. Oltre al luogo in sé, ci sono alcune casistiche specifiche in cui il tampone è obbligatorio:
Resta concessa comunque la libertà ai direttori sanitari se introdurre altri sistemi di protezione, come l’obbligo della mascherina o effettuare entrate contingentate nella struttura.
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Ultima modifica: 23/01/2024