Politica ed elezioni

Swing States: cosa sono e perché sono importanti alle Elezioni USA

Gli Swing States possono determinare la vittoria o meno di un candidato alle Elezioni USA. Scopriamo come e il ruolo dei Grandi Elettori

Durante le elezioni, nella politica statunitense si parlato moltissimo di Swing States e Safe States: quest’ultimi sono gli stati che votano storicamente un determinato partito politico, mentre gli Swing States restano in bilico fino all’ultimo, e possono determinare la vittoria di uno o l’altro candidato.

Quest’anno, in occasione delle Elezioni USA 2024, gli Stati di cui ancora non abbiamo una proiezione chiara e definitiva su quale candidato voteranno, sono sette, e saranno loro a essere decisivi. All’interno di questa guida, scopriamo più da vicino il sistema di voto americano e il peso di questi Stati.

Swing States: come si vota alle Elezioni USA?

Il sistema elettorale americano non prevede l’elezione diretta del Presidente e del Vicepresidente degli Stati Uniti d’America, bensì è indiretta: a ogni tornata elettorale, i cittadini americani sono invitati a eleggere i Grandi elettori nel proprio Stato, i quali formeranno il Collegio elettorale, l’organo deputato all’elezione diretta delle future cariche della nazione.

In totale, i Grandi Elettori sono 538 (435 sono i rappresentati statunitensi, 100 i senatori e 3 i rappresentanti eletti nel District of Columbia), ma a un candidato per vincere le elezioni bastano 270 voti elettorali. Qui però si crea un paradosso: un candidato che raccoglie il maggior numero di consenso nazionale può comunque perdere perché l’avversario è riuscito a superare il numero minimo dei Grandi Elettori.

Questo avviene per due motivi: il sistema elettorale americano si basa sul concetto del “Winner-takes-all“, cioè chi vince prende tutto; ogni Stato ha un numero preciso di Grandi Elettori in base alla popolazione. Inoltre, come scrive Fanpage, bisogna aggiungere che i Grandi Elettori potrebbero dare il proprio consenso a un candidato diverso rispetto a quello della volontà popolare.

Perché gli Swing States sono decisivi alle Elezioni USA?

Storicamente parlando, alcuni dei 50 stati americani sono propensi a votare repubblicano o democratico, e dunque le proiezioni generali danno per assodato che in quel determinato stato la vittoria andrà certamente a uno dei due candidati. In questo caso parliamo di “Safe States“, che generalmente possiamo riconoscere nei grafici elettorali in due tipi di colore: “Blue States“, quando indicano la maggioranza dei voti democratici, e “Red States“, quando indicano la maggioranza dei voti repubblicani.

In altri stati, invece, non sempre è chiaro cosa potrebbe accadere. Perciò si parla di Swing States, cioè quegli “gli Stati in bilico” di cui ancora non sappiamo quale sarà la preferenza elettorale. E dunque diventano i veri protagonisti dell’Election Day.

Alle Elezioni USA 2024 gli Stati in bilico sono sette: Carolina del Nord, Michigan, Pennsylvania, Nevada, Wisconsin, Georgia e Arizona. In base al risultato elettorale che verrà fuori da questi Stati, conosceremo chi sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America.

Elezioni USA 2024: sfida negli Swing States tra Harris vs Trump

Quest’anno la corsa alla Casa Bianca vede fronteggiarsi il candidato repubblicano Donald Trump (qui il suo programma elettorale) e la candidata democratica Kamala Harris (qui il suo programma elettorale). Una sfida che vede i due protagonisti fronteggiarsi testa a testa nei sondaggi: ogni proiezione infatti non riesce a consegnare un margine netto su chi sarà il vincitore di questa corsa elettorale.

Tutto si deciderà con gli Swing States. In base all’analisi del New York Times, aggiornata al 3 novembre 2024, ogni candidato per vincere ha bisogno di un determinato numero di Grandi Elettori: a Trump ne servirebbero 51, mentre a Harris 44. Al momento, Trump sembra in vantaggio in Pennsylvania, Georgia, North Carolina, Arizona e Nevada; Harris invece in Michigan e Wisconsin.

Leggi anche: Elezioni USA 2024: chi sono i vari candidati principali

Ultima modifica: 04/11/2024

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.