E’ il 1955 quando Giulio Andreotti, presidente del comitato organizzatore, festeggia l’assegnazione delle Olimpiadi di Roma 1960 battendo la città svizzera di Losanna. E nel 1958 si decide di far disputare i primi giochi paralimpici nella stessa città organizzatrice delle Olimpiadi. Quindi Roma diventa la culla delle Paralimpiadi.
L’Italia sta entrando nel boom economico. Nascono nuovi quartieri, nuove strade, si moltiplicano le autovetture. A Roma nel 1955 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi inaugura la metropolitana. Viene completato il quartiere dell’Eur, che, dopo il prolungamento della via Cristoforo Colombo, vede nascere la Fiera, il laghetto ed il “fungo“, oggi ristorante ma all’epoca riserva idrica. Sulle pendici di Monte Mario viene edificato l’Hotel Hilton.
Roma modifica radicalmente la viabilità: il tram viene praticamente abolito. Sono costruite nuove arterie come la Via Olimpica e Corso Francia, disegnato dall’Architetto Pierluigi Nervi, che passa sopra il villaggio olimpico. Poco prima dell’inizio delle Olimpiadi viene aperto lo scalo aereo di Fiumicino.
Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale Sir Ludwig Guttmann, il padre dello sport per disabili, comincia ad organizzare delle competizioni sportive per i veterani della guerra ricoverati presso il centro di riabilitazione dell’ospedale di Stoke Mandeville (GB), da cui i giochi prendono il nome. Nel 1958 Sir Ludwig Guttmann e il Dott. Antonio Maglio, Direttore del Centro Spinale di Roma, cominciano a lavorare alla nona edizione dei giochi di Stoke Mandeville che si sarebbe disputata proprio a Roma una settimana dopo la chiusura delle Olimpiadi. Nasce così la prima Paralimpiade. L’Inail, L’Istituto Nazionale per gli Infortuni sul Lavoro da un contributo economico fondamentale alla riuscita dell’evento.
Il ministro della Sanità, Camillo Giardina, apre ufficialmente i Giochi Paralimpici di Roma 1960 allo stadio dell’Acquacetosa. 400 atleti in carrozzina, in rappresentanza di 23 paesi sfilano davanti a 5000 spettatori. La delegazione più numerosa è quella italiana. E’ l’8 settembre 1960.
Tutti gli atleti erano stati alloggiati nel villaggio olimpico, costruito senza tener conto delle necessità e delle esigenze delle persone disabili. Grazie all’intervento dei soldati dell’esercito italiano, che erano impegnati nel trasporto degli atleti in carrozzina su e giù per le scale di queste abitazioni , il problema fu risolto.
Tra le discipline che vengono praticate ci sono il biliardo, il lancio del giavellotto, la scherma, la pallacanestro, il tennistavolo ed il tiro con l’arco. L’Italia conquista 28 medaglie d’oro, 30 di argento e 24 di bronzo.
La cerimonia di chiusura ha luogo all’interno del Palazzetto dello Sport, vicino al villaggio olimpico, alla presenza di Sir Ludwig Guttmann e della moglie del Presidente della Repubblica Italiana Signora Carla Gronchi.
Ultima modifica: 04/08/2020