Dopo i giochi olimpici tocca a quelli paralimpici: Sydney 2000. La storia paralimpiadi continua in Australia, in quella che fu la prima colonia britannica nel 1788.
Con l’avvento delle ferrovie e del tram a vapore comincia alla fine del diciannovesimo secolo lo sviluppo di Sydney. All’inizio del secolo successivo, grazie anche ad una rapida industrializzazione la popolazione di Sydney supera il milione. Il Sydney Harbour Bridge è del 1932, realizzato in piena depressione economica. Oggi Sydney può vantare oltre 4 milioni di abitanti.
L’area della città è circondata da parchi nazionali, numerose baie, insenature e spiaggie come Bondi Beach, che affacciano sull’Oceano Pacifico. Lo sport più popolare che viene praticato è il rugby.
Per le Paralimpiadi di Sydney 2000 il Comitato Organizzatore ottiene che agli atleti, ma più in generale a tutta la famiglia paralimpica, fossero offerti gli stessi servizi che erano stati predisposti ai normodotati durante le Olimpiadi: stesso villaggio, stesse opportunità medco-sanitarie , stesso catering e stesso sistema di trasporti.
Il Villaggio Olimpico, e quindi paralimpico, di Newington è un modello per il futuro: l’energia è ottenuta grazie ai pannelli solari; un doppio sistema di approvigionamento idrico tiene separata l’acqua potabile da quella utilizzata per l’irrigazione e per i servizi igienici; i rifiuti vengono in gran parte riciclati all’interno del villaggio stesso.
A Newington alloggiano 7000 persone; 4000 di esse sono atleti.
Le paralimpiadi di Sydney 2000 cominciano il 18 ottobre. Sale a 122 il numero delle delegazioni partecipanti. Sono 18 le discipline sportive e 550 le medaglie d’oro in palio. Durante le gare sono stabiliti 300 tra record del mondo e record paralimpici.
Al botteghino vengono venduti oltre un milione di biglietti per assistere alle competizioni. Sono oltre 2300 i rappresentanti dei media (giornalisti, operatori, tv, fotografi) giunti da ogni parte del mondo. Per la prima volta le paralimpiadi sono anche su internet. La rete trasmetterà in streaming oltre 100 ore di gare. Il sito ufficiale dei giochi conterà alla fine 300 milioni di contatti.
In questa edizione si disputa il primo torneo di rugby in carrozzina: in finale i padroni di casa dell’Australia sono battuti dagli Stati Uniti. L’Australia però si piazzerà al primo posto del medagliere davanti a Gran Bretagna e Spagna.
Oro
Argento
Bronzo
Ultima modifica: 04/08/2020