Storia del cronometraggio – Paralimpiadi di Londra 2012. E’ il 5 settembre. Sono le 16 e 32. Finale dei 100 metri femminili di atletica. Ottantamila spettatori nello stadio … milioni davanti ai televisori di mezzo mondo in silenzio… in attesa dello sparo. Dopo un’ incerta partenza Martina Caironi distende la sua corsa…recupera sulle avversarie e piomba sul traguardo a braccia alzate.. E’ prima!…Sul grande display dello stadio appare la sua immagine coperta dal tricolore…e poi il tempo… 15” e 87 centesimi…e la scritta immensa : WORLD RECORD. Senza l’ausilio del cronometraggio questo successo, questo primato, questa emozione non sarebbe stata possibile. Scopriamo insieme il perché.
Ogni civiltà e ogni cultura che si è sviluppata sul nostro pianeta ha cercato di trovare soluzioni, a volte stravaganti, per poter misurare il tempo. Un problema diventato sempre più necessario ed importante per tutte le attività dell’uomo: dalla navigazione alla agricoltura, dallo sviluppo dell’industria ai trasporti, dall’economia allo sport.
Per secoli si è andato avanti misurando il tempo con singolari almanacchi o tavole matematiche come si trovano in alcune sculture o bassorilievi indiani. Poi si è cercato di razionalizzare la conoscenza del tempo anche attraverso analisi filosofiche in quanto il tempo è sì un concetto astratto, ma esistente, poiché consente di mettere in ordine ciò che succede prima e ciò che avviene dopo.
Galileo Galilei e Isaac Newton hanno impegnato gran parte dei loro studi e delle loro ricerche per determinare il tempo come grandezza fisica misurabile, oltre ai fenomeni connessi alla rotazione della terra intorno al suo asse ed alla sua rivoluzione attorno al Sole.
Attraverso primitivi ma efficaci strumenti come le meridiane, gli astrolabi, le clessidre e le pendole, si è cercato di dare una dimensione reale al tempo, sperimentando strumenti sempre più innovativi per una misurazione del tempo sempre più accurata.
L’avvento della tecnologia al quarzo, e poi quella digitale fino all’avanzata misurazione del tempo con orologi atomici, ha mandato in pensione e reso pressoché inutili orologi e i vecchi cronometri meccanici, la cui produzione comunque continua per una speciale nicchia di appassionati.
Ma la tecnologia nel cronometraggio sportivo ha fatto passi da gigante. Ha offerto infatti nuove opportunità di misurazione del tempo, sostituendo la manualità, che poteva comportare errori, con le fotocellule. Questo è stato forse il miglioramento tecnologico più preciso e rivoluzionario nel settore della misurazione del tempo e del cronometraggio. In breve: la fotocellula emette un fascio di luce che attraversa il campo da misurare, facendo partire ed arrestare un display cronometrico nel momento in cui l’atleta con il suo passaggio interrompe questo fascio di luce.
Il sistema di misurazione attraverso la fotocellula ha consentito di entrare sempre più nel cuore della precisione, frazionando sempre più (e in modo indiscutibile) la misurazione del tempo. Dai secondi dei primi rudimentali cronometri, si è passati ai decimi di secondo e poi ai centesimi e quindi ai millesimi del cronometraggio del Transponder, utilizzato soprattutto nelle gare automobilistiche o nello sci perché emette un segnale con un codice di identificazione del pilota o dell’atleta che permette di misurare sulla pista i tempi reali di percorrenza, confrontandoli con i tempi degli altri.
Questo ha permesso anche di aumentare il numero dei primati e degli atleti che riescono a conseguirli, oltre al miglioramento delle performance sportive in tutte quelle discipline in cui il cronometraggio è indispensabile e in cui il tempo cronometrato determina la vittoria o la sconfitta. Si può aggiungere che la tecnologia ha reso il cronometraggio più giusto, preciso e “democratico”. Oggi è un elemento di valutazione oggettivo e non discutibile.
Come funziona il touchpad, quella tavola gialla posta sul bordo della piscina per il rilevamento cronometrico delle prestazioni dei nuotatori? Te lo spiega uno dei cronometristi presenti a Lignano Sabbiadoro in occasione dei Campionati Italiani Societari di Nuoto Paralimpico
“La Federazione Italiana Cronometristi è stata costituita per organizzare, dirigere e disciplinare sul piano tecnico, sportivo e disciplinare, l’attività di coloro che esercitano a carattere volontario e senza fini di lucro quale autonoma specialità sportiva, la funzione di determinare con la massima precisione e nel rispetto del principio della terzietà i risultati cronometrici ottenuti da squadre o singoli atleti per percorrere le distanze o le prove previste nelle diverse competizioni e redigere le conseguenti classifiche…”
La Federazione Italiana Cronometristi, nata nel 1921, è una Federazione che fa parte del CONI, e ne rispetta tutte le regole e le prerogative.
Ultima modifica: 08/03/2020