Il Concerto del Primo Maggio di Roma, noto anche come Concertone (vista la lunga durata dell’evento), nasce nel 1990 come festival musicale organizzato in piazza San Giovanni in Laterano dai sindacati confederali italiani CGIL, CISL e UIL, ed è attualmente gestito da iCompany. Eccezionalmente per l’edizione del 2024, la kermesse musicale ha cambiato sede, spostandosi al Circo Massimo.
Quando nasce il Concerto del Primo Maggio a Roma?
Come racconta Cosmopolitan, l’ideatore di questa particolare kermesse musicale, che si tiene ogni anno nella Giornata della Festa dei Lavoratori, è di Maurizio Illuminato, insieme ai sindacati CGIL, CISL e UIL. Nel corso degli anni, oltre a essere diventato un appuntamento live di interesse nazionale, è una tappa televisiva e radiofonica fissa, attualmente in onda su Rai3 e RAIRadio2, oltre a qualche esclusiva su RaiPlay.
La primissima edizione, condotta all’epoca da Carlo Massarini e Ombretta Colli, fu però trasmessa su Rai1 e Rai2, decretandone il successo nazionale: secondo i dati scritti da GQItalia, la prima edizione fu seguita da 3.316.000 spettatori, con uno share del 14,87%.
Oltre ai grandi artisti della scena nazionale e indipendente italiana – che sono il fulcro centrale della manifestazione e i quali hanno spesso lanciato dal palco del Primo Maggio numerosi messaggi a sostegno dei lavoratori -, non sono mancati anche ospiti internazionali, come Fatboy Slim, Alanis Morisette, Blur, Radiohead, Iron Maiden, Jon Bon Jovi, Simple Minds, Skin, James Blunt, Oasis e molti altri.
Le censure del Concerto del Primo Maggio a Roma
I momenti di grande musica del palco romano del Primo Maggio sono spesso stati alternati da situazioni di tensione e censura, soprattutto di fronte a parole di denuncia o contestazione da parte di un artista. Ad esempio nel 1991 l’esibizione di Elio e le Storie Tese fu bruscamente interrotta mentre la band elencava i nomi di politici corrotti e condannati.
Invece nel 2003 Daniele Silvestri lanciò alcune frecciate contro il governo dell’epoca, in particolare contestando la battaglia di Berlusconi contro i magistrati. Anni dopo, nel 2021, durante la sua esibizione Fedez proclamerà parole in difesa del DDL Zan e leggerà una lista di frasi omofobe pronunciate da alcuni deputati e senatori della Lega. Nel 1993 invece Piero Pelù infilò un preservativo sul microfono, mentre nel 2007 l’allora presentatore Andrea Rivera espresse dure opinioni contro il Vaticano.
Di momenti di tensione e censura ce ne sono stati svariati, tanto che nel 2011, l’anno del referendum sul nucleare, la Rai fece firmare una liberatoria agli artisti che gli impediva di affrontare l’argomento. Anni prima invece, nel 2004, l’evento fu trasmesso in differita di 20 minuti per prevenire qualsiasi fuori programma.
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