Sport per persone disabili

Trovare sport per persone disabili Ă¨ ovviamente possibile. La domanda è: quale sport fare? La carrozzina e il deambulatore non sono ostacoli, ma armi importanti per poter praticare una disciplina sportiva, la tua disciplina sportiva. Nella sezione "sport per disabili", Abilitychannel ti aggiornerĂ  con notizie, interviste e approfondimenti su gli sport che una persona con disabilitĂ  può praticare, a seconda della propria condizione.

Potrai trovare l'elenco delle discipline che puoi praticare in base alla tua disabilitĂ , corredata dalle testimonianze di atleti paralimpici noti e meno noti. Inoltre, potrai consultare i nomi delle societĂ  sportive specializzate nella promozione e nella diffusione degli sport persone con disabilitĂ . Infine, metteremo a disposizione i link alle federazioni paralimpiche per conoscere calendari e attivitĂ  di livello agonistico e promozionale. 

Il Settore Nazionale Sport Disabili ASI

L’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane) è un ente di promozione sportiva riconosciuta dal Coni e partner di Ability Channel, con un’ampia sezione dedicata agli sport per disabili, appunto il Settore Nazionale Sport Disabili. La cui missione è interfacciare le realtĂ  sportive esistenti con le persone disabili interessate a una disciplina. Ovviamente, la sezione promuove e sensibilizza l’opinione pubblica sull’integrazione sociale e sportiva lavorando su diversi livelli: attivitĂ  sul campo, formazione e interventi specialistici e sostegno a iniziative volte a coinvolgere l’opinione pubblica sul tema dell’inclusione sociale. ASI Nazionale, Heyoka e Ability Channel lavorano in sinergia per la promozione e la condivisione di news, iniziative, video e progetti di comunicazione inerente lo sport per disabili.

Importanza dello sport per le persone disabili

I vantaggi della pratica sportiva per persone disabili sono innumerevoli ma, in primis, c’è la salute: praticare sport infatti aiuta a sfruttare al meglio le nostre capacità fisiche e a potenziare e supportare muscolatura, articolazioni, circolazione sanguigna, connessioni neurali e metabolismo. Inoltre lo sport è un importante e fondamentale strumento di aggregazione, antidepressivo e stimolante a vivere una vita più intensa e sana insieme agli altri.

Dove fare sport

Praticare uno sport per una persona con disabilità è importante per la salute sia fisica che psicologica…

Mantieni uno stile di vita sano

Quali sport puoi fare

I benefici dello sport per persone con disabilità sono molteplici: salute, consapevolezza di sé e social…

Storia e organizzazione degli sport per persone disabili

Anche se la storia degli sport per persone disabili può essere fatta iniziare molto tempo prima, le prive vere Paralimpiadi nascono in Italia, nel 1960 in parallela alle Olimpiadi di Roma. In quell’anno Antonio Maglio, direttore del centro paraplegici dell’INAIL, propose - ed ottenne - di portare l’evento, che fino a quel momento si teneva in Inghilterra, nella capitale, subito dopo le Olimpiadi estive dedicate ai "normodotati". Nascono così, in territorio italiano e su iniziativa di un nostro connazionale, i primi Giochi Paralimpici.

In anni precedenti, invece, le prime competizioni che piĂą si avvicinano alle attuali Olimpiadi per persone disabili sono i “Giochi silenziosi”, che fecero la loro prima comparsa a Parigi nel 1924. Organizzati dal Comitato Internazionale degli Sport dei Sordi (CISS), erano dedicati esclusivamente ai sordi e comprendevano tutte le pratiche agonistiche, dal tiro a segno al nuoto alle arti marziali. Oggi prendono il nome di “Giochi olimpici silenziosi”, o “Deaflympics”, e si svolgono con cadenza biennale.

Nel 1952 fu la volta dei “Giochi di Stoke Mandeville”, nati dall’idea del medico britannico Ludwig Guttman, che sperimentò per primo l’importanza terapeutica dell’attività sportiva sui suoi pazienti e organizzò tale competizione per i veterani della Seconda Guerra Mondiale che avevano riportato lesioni alla colonna vertebrale, amputati o che soffrivano di paralisi cerebrale, poliomielite, cecità.

Arriviamo così al 1960, anno in cui la nona edizione dei “Giochi di Stoke Mandeville” si trasforma nei “IX Giochi Internazionali per Paraplegici”. Il nome di “Giochi paralimpici” sarà poi approvato dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) solo nel 1984.

In seguito, nel 1976, arriveranno le Paralimpiadi invernali a Ă–rnsköldsvik, in Svezia. Dal 2001, invece, la CIO e il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) hanno deciso di affidare di volta in volta alla stessa cittĂ  l’organizzazione di entrambe le manifestazioni delle Olimpiadi, quella classica e quella degli sport paralimpici.

L'organo di riferimento in Italia per gli sport per persone disabili è il Comitato Paralimpico Italiano, che gestisce le attivitĂ  sportive per persone con disabilitĂ  sul territorio nazionale, per garantire loro la possibilitĂ  di partecipare all’attivitĂ  sportiva in condizioni di uguaglianza e pari opportunitĂ . Ad oggi, il comitato riconosce oltre quaranta entitĂ  sportive, tra federazioni, discipline paralimpiche, enti di promozione ed associazioni.

Le federazioni

Malattie

Rugby in carrozzina Tetraplegia
Tetraplegia
La tetraplegia consiste in una forma di disabilità gravemente invalidante che il più delle volte è la diretta conseguenza di un grave trauma che ha colpito il primo tratto della colonna vertebrale coinvolgendo, in particolare, le prime 7 vertebre cervicali (incidenti stradali principalmente). Sebbene le persone tetraplegiche necessitino di una carrozzina per l’intera esistenza, possono comunque migliorare la propria condizione e quindi la qualità della propria vita praticando alcune discipline sportive che qui sotto vi suggeriamo.

Atleti Tetraplegici

Alvise De Vidi, Luca Mazzone, Valerio Taras, Andrea Borgato, Clara Podda, Giada Rossi, Gloria Boccanera
spina bifida
Spina bifida
La spina bifida è una condizione determinata da un difetto genetico della colonna vertebrale dovuto alla mancata saldatura degli archi vertebrali. Si tratta della più comune malformazione del sistema nervoso periferico che colpisce in Italia 5 bambini ogni 10 mila abitanti. La parte più interessata della colonna vertebrale per questa patologia, nella maggior parte dei casi, è quella delle vertebre del tratto lombo-sacrale. Mentre la forma più frequente è il Mielomeningocele, quella considerata più lieve è denominata Spina Bifida Occulta. La Spina Bifida, che obbliga nella maggior parte dei casi una vita in carrozzina, consente comunque con successo la partecipazione a molte discipline sportive del mondo paralimpico.

Atleti con Spina Bifida

Azzurra Ciani, Federico Mancarella, Francesca Salvadè, Raimondo Alecci 
FSSI
SorditĂ 
Viene descritta come sordità quella disfunzione dell’apparato uditivo la cui causa può essere individuata nelle lesioni dell’orecchio, nell’esposizione eccessiva e continuativa a forti rumori ed anche alla conseguenza dell’assunzione di particolari farmaci. La sordità può manifestarsi sia dalla nascita oppure durante la vita a causa di traumi. Chi nasce privo dell’udito riscontra gravi difficoltà nell’apprendimento in genere, ma il trauma uditivo può avere diversi gradi di gravità dal lieve al profondo. La tipologia della riduzione uditiva viene anche classificata dal danno che la ha prodotta come trasmissiva o neurosensoriale. Le persone colpite da sordità possono accedere a diverse discipline dello sport paralimpico.
Sclerosi multipla
Sclerosi multipla
La sclerosi multipla è una malattia del sistema nervoso centrale causata dalla degenerazione della mielina, la guaina che protegge ed isola i neuroni la cui alterazione compromette la capacità di trasmissione, da parte delle cellule cerebrali, degli impulsi che provengono dal cervello e viceversa. Tra i vari sintomi della malattia vi sono disturbi alla vista, progressiva perdita del controllo dei movimenti, alterazioni della sensibilità degli arti, difficoltà nella parola, disturbi all’intestino e alla vescica, anomalie nella coordinazione dei muscoli volontari e nella deambulazione. Anche questa malattia è divisa e catalogata in 4 categorie, secondo la tipologia e la gravità. Tutto questo comunque non impedisce alle persone che ne sono colpite, compatibilmente alle loro possibilità, di accedere con molti benefici psicofisici a diverse discipline sportive.

Sportivi con Sclerosi Multipla

Sara Morganti, Nadia Fario 
Boccia
Sclerosi laterale amiotrofica (SLA)
La Sclerosi Laterale Amiotrofica, più comunemente conosciuta con la sigla SLA, è una malattia degenerativa che colpisce le cellule cerebrali preposte al controllo dei muscoli, compromettendo progressivamente i movimenti della muscolatura volontaria. Si manifesta in genere in soggetti di età superiore ai 40 anni, con maggiore frequenza nei maschi rispetto alle femmine. Le numerose ricerche scientifiche che sono state condotte in merito hanno evidenziato il ruolo di alcuni fattori che concorrerebbero allo sviluppo della patologia, tra i quali la predisposizione genetica, i fattori tossico-ambientali, un tasso molto elevato di glutammato, la formazione di ammassi di proteine nelle cellule e la carenza di nutrienti per le cellule del sistema nervoso. Le forme principali di Sla sono due: la SLA tipica o comune e la SLA in forma bulbare, che porta a degenerazione dei muscoli coinvolti nella masticazione e nella deglutizione. Nonostante sia una malattia degenerativa, chi è affetto da SLA non deve rinunciare del tutto allo sport.
Paola Fantato
Poliomielite
La poliomielite è stata la malattia più temuta del XX secolo, per i bambini in particolare. Causata da 3 tipi di virus che colpiscono i motoneuroni delle corna anteriori del midollo spinale, la poliomielite è una malattia altamente contagiosa che fortunatamente, con la vaccinazione di massa dei vaccini SALK e SABIN, è stata quasi completamente eradicata nel mondo. Gli esiti della malattia possono essere vari e comprendono forme di paralisi o altri danni neurologici a seconda delle complicanze intervenute. La pratica di alcune discipline sportive, secondo la forma di disabilità, può migliorare comunque la qualità delle persone che hanno contratto questa patologia.
Paraplegia
Paraplegia
E’ una forma di paralisi che compromette l’uso di entrambi gli arti inferiori. Il più delle volte la condizione di paraplegia insorge a seguito ad incidenti di varia natura (stradali, sportivi, domestici) o di processi patologici a carico del midollo spinale (malattie degenerative come la sclerosi multipla, la sla o la distrofia muscolare). Nonostante la disabilità che questa condizione comporta, una persona paraplegica può comunque condurre una vita ricca di soddisfazioni, stimoli e sport.

Atleti paraplegici

Oscar De Pellegrin, Alberto Corradi, Alberto Simonelli, Alessandro Erario, Alessio Sarri, Andrea Massussi, Andreea Ionela Mogos, Carmen Acunto, Claudia Schuler, Efrem Morelli, Eleonora De Paolis, Elisabetta Mijno, Fabian Mazzei, Fabrizio Caselli, Francesca Porcellato, Giampaolo Cancelli, Gianluca Raggi, Giovanni Achenza, Giulia Ghiretti, Loredana Trigilia, Luigi Ferdinando Acerbi, Marco Cima, Marco Dolfin, Marco Gualandris, Marianna Lauro, Massimo Croci, Matteo Bonacina, Michela Brunelli, Paolo Cecchetto, Salvatore Ravalli, Silvia Veratti, Veronica Floreno, Vittorio Podestà. 
paralisi cerebrale infantile
Paralisi cerebrale
Questa malattia, più frequente in età pediatrica, è una patologia neuromotoria causata da un danno o una lesione irreversibile non progressiva del sistema nervoso centrale, le cui ripercussioni sul sistema muscolare progrediscono con l’evoluzione della vita, con possibili ripercussioni anche di tipo intellettivo. Esistono diversi tipi di paralisi cerebrale infantile, tra i quali:
  • la paralisi infantile spastica;
  • la paralisi infantile discinetica;
  • la paralisi infantile atassica;
  • la paralisi infantile ipotonica.
Le sue manifestazioni sono varie e i sintomi mutano nel tempo, ma alcune strategie terapeutiche possono aiutare a migliorare la qualità della vita. Da non dimenticare l’utilità e il beneficio di alcune discipline sportive praticabili da persone con questa patologia.

Atleti con Paralisi Cerebrale

Michele Pittacolo
Nanismo
Il nanismo è una alterazione di origine genetica la cui forma più comune e diffusa è l’acondroplasia. Questa patologia, che colpisce in genere una persona ogni 20 mila, è caratterizzata da un mancato sviluppo armonico delle cartilagini di accrescimento delle ossa lunghe degli arti. Chi è affetto da nanismo, oltre ad avere una statura inferiore alla norma può presentare difficoltà respiratorie, infezioni auricolari, dolori alla schiena con possibili forme di ernie del disco, e mancanza di stabilità nell’assetto. Sono comunque persone in grado di poter praticare alcune discipline sportive.
Charcot-Marie-Tooth
Malattia di charcot-marie-tooth
La malattia di Charcot-Marie-Tooth Si tratta di una patologia genetica che colpisce i nervi e può arrecare serie conseguenze a tutto il sistema nervoso, provocando una vera e propria forma di disabilità. Si caratterizza con una atrofia muscolare con conseguente progressiva debolezza fisica, una riduzione della sensibilità dei piedi, delle gambe e progressivamente degli arti superiori con alcune possibili deformazioni di tipo scheletrico. Questa patologia di solito si manifesta prima dei 20 anni ed è catalogata in 3 principali forme: la CMT di tipo 1, la più frequente, la CMT di tipo 2 che rappresenta il 20% dei casi e la CMT di tipo 4, che è considerata molto rara. Le persone che ne soffrono possono comunque accedere a diverse discipline sportive.

Atleti con la malattia di Charcot-Marie-Tooth

Leggi la storia di: Vincenzo Boni Guarda il video: Nuotare con la malattia di Charcot-Marie-Tooth
Distrofia Muscolare
Distrofia muscolare
La distrofia muscolare è una patologia neuromuscolare degenerativa a carattere ereditario che determina un progressivo indebolimento muscolare con conseguente disabilità. Questa patologia in Italia al 10% dei malati neurologici. Esistono varie forme di distrofia, tra le quali le più diffuse sono la Distrofia di Duchenne e la Distrofia di Becker. Ognuna di queste forme presenta una sintomatologia più o meno diversa e si può manifestare in varie fasce d’età.
DisabilitĂ  visiva
La disabilità visiva è un tipo di disabilità più o meno invalidante a seconda della tipologia e dalla causa che ha condotto alla condizione. Le cause di disabilità visiva (che si distingue in cecità completa e ipovisione, nella quale si ha una perdita visiva parziale) sono da riconoscersi principalmente in processi patologici (maculopatia, retinite pigmentosa, glaucoma, ecc.) o condizioni esistenti sin dalla nascita. Ad ogni modo, anche i disabili visivi hanno a disposizione una serie di discipline sportive a loro dedicate che hanno consentito a tanti atleti paralimpici italiani straordinari successi sportivi.

Atleti con disabilitĂ  visiva

Alessia Berra, Annalisa Minetti, Arjola Dedaj, Assunta Legnante, Cecilia Camellini, Cristina Scazzosi, Emanuele Bersini, Fabrizio Sottile, Florinda Trombetta, Ivano Pizzi, Martina Rabbolini, Oney Tapia, Valentina Grassi.
DisabilitĂ  intellettiva e relazionale
DisabilitĂ  intellettiva e relazionale
La disabilità intellettivo-relazionale è una irreversibile condizione della salute mentale che a volte fa seguito a patologie psichiche e neuromotorie alcune delle quali di origine genetica; tra quelle più conosciute si riconosce senz’altro la Sindrome di Down. Le patologie che fanno parte di questa disabilità si possono classificare in 3 categorie:
  • le encefalopatie infantili (lesioni a carico del cervello);
  • le condizioni di origine genetica (Sindrome di Down);
  • l’autismo, un disturbo dello sviluppo dalle cause ancora non chiare e caratterizzato da importanti deficit di comunicazione e comportamentali.
Per gli atleti con disabilità intellettivo-relazionale è stata creata la FISDIR, una federazione del Comitato Italiano Paralimpico che mette a disposizione 16 diverse discipline sportive.

Atleti con disabilitĂ  intellettivo-relazionali

Nicole Orlando, Ruud Koutiki, Xenia Palazzo
Francesco Bocciardo
Diplegia spastica
La diplegia spastica è una forma di paralisi cerebrale infantile caratteristica dei neonati prematuri e causata dall’immaturità del sistema vascolare, che determina un quadro di spasticità prevalente agli arti inferiori. In genere con lo sviluppo la persona riesce a compiere dei brevi passi camminando sulla punta dei piedi. Malgrado questa disabilità, le persone che ne soffrono possono accedere ad attività sportive che possono migliorare il tono e la qualità psicofisica della vita.

Atleti con Diplegia spastica

Francesco Bocciardo
Cerebrolesioni
Le persone affette da questo tipo di patologia riportano un danno localizzato a livello del sistema nervoso centrale, che può avere diverse cause: tumori cerebrali, ictus, traumi cranici, varie modalità di demenza o patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica e altre forme di paralisi. Il numero di persone colpite da cerebrolesioni è in costante aumento nel nostro paese e questo tipo di disabilità rappresenta una delle principali cause di disabilità cognitiva fisica e psicologica, con pesanti limitazioni nella qualità della vita. Ciò nonostante, dopo specifici protocolli riabilitativi, le persone colpite da cerebrolesioni sono in grado di poter praticare una serie di discipline sportive che possono rappresentare una importante azione di recupero psicofisico.

Sportivi con cerebrolesione

Oxana Corso
Atrofia Muscolare Spinale
Atrofia muscolare spinale (SMA)
L’Atrofia Muscolare Spinale è una grave malattia genetica di tipo neuromuscolare, più conosciuta con la sigla SMA. Colpisce il sistema nervoso centrale che presiede, nel midollo spinale, alla trasmissione del movimento dei muscoli attraverso i cosiddetti motoneuroni, quelle cellule dedicate al trasferimento dei segnali motori, impedendo nei casi più gravi di compiere azioni semplici come camminare, deglutire e controllare i movimenti di collo e testa. E’ calcolato che in Italia vi siano oggi oltre 10 mila persone colpite da questa malattia invalidante nelle tre modalità riconosciute: SMA 1, SMA 2, e SMA 3 considerata la forma più lieve. Le persone colpite da questa patologia possono comunque accedere alle diverse discipline sportive.

Sportivi con la SMA

Simone Ranzato, portiere della nazionale di Hockey in carrozzina
Emanuela Romano
Artrogriposi

L’artrogriposi, o artrogriposi multipla congenita, è una condizione clinica caratterizzata da contrattura articolare multipla congenita che interessa due o più distretti anatomici e che è riscontrabile in diversi quadri patologici con differente eziologia. Sebbene la condizione insorga generalmente su base genetica, può avere anche un’origine sporadica. Le cause sono in parte sconosciute ma si ritiene che siano di natura multifattoriale.

Tra le condizioni che possono condurre ad artrogriposi si riconoscono:

  • alterazioni della circolazione intra-uterina e fetale
  • anomalie del tessuto connettivo (es. displasia diastrofica)
  • neuropatie (alterazioni a carico del SNC, midollo spinale, nervi periferici)
  • miopatie ed altre patologie degenerative (distrofia muscolare, atrofia muscolare spinale, neuropatie periferiche congenite).

Atleti con artrogriposi

Emanuela Romano, Giuseppe Vella
amputazione arti superiori
Amputazione arti superiori
A questa categoria appartengono tutti coloro che, a seguito di incidenti, traumi fisici, o malattie, hanno subìto la rimozione di tessuto di uno o più arti e articolazioni della parte superiore del corpo come braccia, dita, metacarpo, avambraccio, e via dicendo. La maggior parte delle persone amputate sperimenta il fenomeno del cosiddetto “arto fantasma” , ovvero la presenza della parte del corpo che invece è stata amputata. Gli sport che una persona con amputazione degli arti superiori può praticare sono molteplici, ed ovviamente variano in relazione al tipo di amputazione.

Atleti con amputazione arti superiori

La storia di Samuele Gobbi, Riccardo Menciotti 
Martina Caironi
Amputazione arti inferiori
L’amputazione di uno o entrambi gli arti inferiori è un tipo di disabilità che in genere insorge in a traumi, incidenti o malattie, e che comporta la rimozione di tessuto di uno o entrambi gli arti della parte inferiore del corpo, in modo parziale o totale. Nell’80% dei casi questo tipo di amputazioni va ricondotto a malattie dei vasi sanguigni, complicanze di alcune ferite, tumori maligni, infezioni, malformazioni congenite o conseguenza del diabete. Grazie a nuove tecniche chirurgiche le amputazioni vengono effettuate in modo meno cruento possibile e tengono conto del successivo uso di protesi tecnologicamente sempre più avanzate, e di processi riabilitativi. Tra le amputazioni che vengono eseguite più di frequente si riconoscono la disarticolazione dell’anca, l’amputazione trans femorale, la disarticolazione del ginocchio o la amputazione trans tibiale. Secondo il tipo di amputazione è possibile praticare molte discipline sportive.

Atleti amputati

Guarda le storie di Martina Caironi, Giusy Versace e Alessandro Zanardi, Roberto Airoldi, Alberto Pellegrini, Andrea Pusateri, Antonio Squizzato, Monica Contrafatto, Emanuele Lambertini, Federica Maspero, Gian Banchisio Pira, Giovanni Sasso, Matteo Cattini, Roberto La Barbera, Giacomo Poli, Marta Zanetti. 
Luigia Vivenzio albinismo
Albinismo
L’albinismo è determinato da un’anomalia genetica che consiste nella completa o parziale carenza di pigmentazione di melanina nella pelle, nell’iride e nella coroide, nei peli e nei capelli. L’albinismo è quindi una mutazione genetica che deriva dall’incrocio di due individui portatori di geni albini. La forma classica colpisce in varie modalità sia maschi che femmine e provoca principalmente una ipersensibilità alla luce, la diminuzione d’intensità visiva ed un prematuro invecchiamento della pelle che in assenza di melanina è senza protezione e quindi a maggior rischio di sviluppare neoplasie. Ad ogni modo oggi, con le giuste attenzioni, si può godere di una vita normale che consente di praticare una vasta serie di discipline sportive.

Atleti albini

Guarda le interviste a due nuotatrici paralimpiche albine, Luigia Vivenzio e Agnese Marchesini