SPE3D-APP è un nuovo joystick ergonomico per carrozzine disabili ideale per adattarsi a ogni tipo di disabilità. Intervista all'ideatore.
SPE3D-APP (Supporti Personalizzabili Ergonomici in stampa 3D e di APP) è un nuovo dispositivo che risponde alle diverse disabilità esistenti. In pratica, si tratta del classico joystick presente sulla carrozzina elettrica per disabili, ma modellato in base all’ergonomia della propria mano.
L’idea nasce dagli studenti dei Corso di Informatica Medica della Fondazione ITS Volta di Trieste. Inoltre, SPE3D-APP è stato inserito nell’ambizioso progetto ITS 4.0, realizzato dal MIUR in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, un nuovo programma formativo professionale che mette in contatto scuole e imprese sui temi di Industry 4.0. Contattato dalla nostra redazione, Marco Simonetti, responsabile del progetto, spiega come funziona.
“Nel senso che, grazie alla stampa 3D, è possibile realizzare un ausilio adatto alle diverse disabilità direttamente sull’ergonomia del paziente. Con la parola ergonomia ci riferiamo sia alla patologia sia al paziente stesso. Ognuno di noi ha una particolare forma della mano, ogni patologia ha una sua ergonomia. Quindi la realizzazione di un dispositivo di supporto alla disabilità deve essere ergonomico in questi due sensi.”
Leggi anche: Sedili degli aerei per disabili, l’Italia in finale a contest Airbus
“La nostra soluzione nasce proprio da questo problema. Ci siamo chiesti come mai il sistema di guida fosse sempre lo stesso, anche se ognuno di noi ha una sua ergonomia. Ce ne siamo accorti parlando con Damiano, l’utente con spasticità che ha testato tutti i nostri dispositivi.
Oltre a questo, per Damiano abbiamo tenuto in considerazione la difficoltà dell’impugnatura: lui lavora in un rance di cavalli, quindi percorre una strada sterrata su cui perde spesso l’impugnatura al joystick. Sotto il profilo della gestione, perciò, impugnare un oggetto piccolo per lui era molto più difficile.”
Leggi anche: Genny Mobility, l’evoluzione della carrozzina è realtà
“Sì, il percorso ITS 4.0 nell’area Nuove Tecnologie della Vita. Il Ministero dell’Istruzione ha selezionato il nostro progetto tra i migliori di quelli presentati all’intera competizione nazionale (ITS 4.0, ndr). E poi, in rappresentanza del Ministero, ha portato i migliori al Maike Faire Roma, che hanno avuto la possibilità di presentare il proprio percorso di sviluppo.”
“Ci siamo orientati proprio a una tecnologia la più economica possibile. La stampa 3D ha un costo relativamente basso. Abbiamo scelto questo tipo di tecnologia proprio per creare prodotti che fossero veramente low cost. Comunque, bisogna fare un passo indietro per capire com’è strutturato questo progetto.
Abbiamo realizzato due prototipi di stampa 3D e due applicazioni per smartphone. Per il primo step, è stato realizzato il nuovo sistema di pilotaggio della carrozzina e un supporto per lo smarpthone per far sì che lo stesso fosse alloggiato sul dorso della mano. Poi ci sono le due applicazioni, una delle quali doveva confrontare la traiettoria percorsa sia con il vecchio che con il nuovo sistema di pilotaggio.
Il risultato? Ad oggi Damiano dice di trovarsi molto meglio con SPE3D-APP. In aggiunta, abbiamo coinvolto una fisiatra. Ci siamo chiesti di cosa avesse bisogna questa figura professionale quando un paziente arriva in ambulatorio per il diario clinico.
La risposta? Un sistema innovativo per fare la misurazione degli angoli di movimento di un arto. Così è nata la seconda app, in grado di realizzare le misurazioni di angoli di flessione, estensione, adduzione, abduzione, supinazione e pronazione. I numeri raccolti sono inviati a un server e, poi, direttamente su una cartella clinica.”
“Attualmente non siamo in produzione, abbiamo solo cominciato a sponsorizzarlo. Le persone interessante possono scrivermi a marco.simonetti@itsvolta.it. Cercheremo di incontrare tutti.”
“Sfondi una porta aperta. Io lavoro all’interno dell’ITS Volta, una scuola di alta formazione professionalizzante che dà la possibilità di avvicinarsi alle tecnologie di vario livello: hardware, informatico e domiciliarità. Questo progetto lo abbiamo inserito all’interno di un percorso didattico ed è stato portato avanti interamente dagli studenti di uno dei percorsi di studi.”
Leggi anche: Hannes, equiparabile a una mano reale
Ultima modifica: 26/10/2020