A ogni tornata elettorale in Italia la locuzione “soglia di sbarramento” risuona come un mantra, un concetto sbandierato ovunque e su cui spesso si aprono timidi dibattiti in merito alla sua utilità, o semplicemente sull’ipotesi di alzare o abbassare la percentuale prevista.
In questo approfondimento, parleremo di questo sistema elettorale e scopriremo quali sono le percentuali attualmente in vigore che permettono ai partiti politici di essere tra le liste idonee a ottenere seggi dopo le elezioni.
Come funziona la soglia di sbarramento?
In linea generale la soglia di sbarramento indica una precisa percentuale grazie alla quale una lista o una coalizione viene eletta in Parlamento, partecipando così all’assegnazione dei seggi. Semplificato, è una percentuale minima da superare grazie al numero di voti ottenuti per essere eletti.
Lo scopo di questo strumento è evitare la frammentazione politica dei partiti, permettendo così la ripartizione dei seggi tra le forze politiche in maniera omogenea. Insomma, il conferimento dei seggi avviene solo per quei partiti che sono riusciti a superare una certa percentuale.
La soglia di sbarramento può essere di due tipi: esplicita, cioè che viene disciplinata dalla legge elettorale; implicita, che si basa sul numero dei seggi da assegnare a una circoscrizione.
Com’è cambiata la soglia di sbarramento in Italia?
La soglia di sbarramento in Italia fu introdotta dalla legge elettorale del 2005 nota come Porcellum, che prevedeva alla Camera soglie di sbarramento fissate al 4% per i partiti non coalizzati, 2% per quelli coalizzati e 10% per le coalizioni alla Camera, mentre al Senato stabiliva la soglia all’8% per i partiti non coalizzati, al 3% per i partiti coalizzati e al 20% per le coalizioni.
Con la legge elettorale del 2015 invece, nota come Italicum, venne introdotta la soglia di sbarramento al 3% a tutti i partiti alla Camera. Due anni dopo poi, la legge elettorale del 2017 nota come Rosatellum Bis, confermò la soglia al 3% su base nazionale sia per la Camera sia per il Senato, ma vengono comunque ammessi anche i partiti che raggiungono il 20% su base regionale. Inoltre le coalizioni hanno la soglia di sbarramento al 10%: tuttavia, se uno dei partiti in lista ha raggiunto e/o superato il 3%, l’intera coalizione viene eletta.
Come funziona la soglia di sbarramento per le elezioni europee?
In Italia la soglia di sbarramento per le elezioni europee è disciplinata dalla legge n. 10 del 2009, e che parla di un sistema elettorale proporzionale con soglia di sbarramento al 4%. Per cui l’assegnazione dei seggi è ammessa per tutte le liste che, a livello nazionale, sono riuscite a ottenere almeno il 4% dei voti sul totale. Successivamente, i seggi vengono attribuiti proporzionalmente ai voti conseguiti con il sistema dei quozienti interi e dei maggiori resti.
Leggi anche: Scheda bianca o nulla alle elezioni