Quando Isaac ha dieci anni il patrigno muore lasciandogli un’eredità non indifferente con cui riesce a pagarsi gli studi presso la King’s School, a Grantham. Qui Newton è ospite presso la famiglia Clark, imparentata alla lontana con i Newton. E con la figliastra del padrone di casa, Catherine Storer, sembra che Isaac abbia avuto la sua prima ed ultima relazione sentimentale.
In quegli anni iniziano a prendere forma le sue passioni: si dedica alla costruzione di meridiane, orologi ad acqua e modelli funzionanti di mulini. Ma alla fine del 1658 la madre lo richiama a casa per farsi dare una mano ad accudire i campi, costringendolo a lasciare gli studi. Che delusione! Isaac si rivela un pessimo agricoltore, la vita da contadino non è per lui. Grazie all’intervento del suo maestro, la madre si convince a lasciargli proseguire gli studi al Trinity College di Cambridge, dove si trasferisce nel 1661. Sebbene alla base degli insegnamenti del tempo ci fossero gli studi di Aristotele, Isaac Newton si sentiva più vicino a filosofi al tempo contemporanei come Cartesio, Galileo, Copernico e Keplero.
Tra il 1665 ed il 1666 il College viene chiuso per via della peste e con l’occasione Newton decide di continuare gli studi per conto proprio. Nel 1669 il suo maestro Isaac Barrow gli cede la cattedra di matematica, che tiene fino al 1701. Nel frattempo costruisce il suo primo telescopio a riflessione e nel 1672 ne invia un modello alla Royal Society di Londra. L’interesse mostrato da quest’ultima nei confronti dei suoi lavori lo incoraggia a pubblicare le note On Colours (Sui colori) che più tardi arricchisce nel suo lavoro Opticks (Ottica).
I Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, comunemente chiamati Principia, pubblicati in tre volumi nel 1687, è considerato unanimemente un capolavoro assoluto della scienza. Con quest’opera nasce il concetto di gravità e viene definita la Legge di gravitazione universale. Newton, un uomo vissuto più di quattro secoli fa, stabilisce le tre leggi universali del movimento che, per i successivi trecento anni, resteranno invariate.
Gli interessi di Newton sono rivolti anche alla religione. Tanto odia la Chiesa cattolica, tanto è affascinato dalla Bibbia; gli opuscoli religiosi che scrive sulla sua interpretazione letterale sono numerosi. Crede infatti che in vari punti il testo del libro sia stato forzato e falsificato e si adopera in ogni modo per riuscire a trovare il significato originale del testo sacro.
Secondo le teorie di Penny Spikins del Department of Archeology dell’University of York (Inghilterra), la spinta evolutiva del genere umano sarebbe stata fornita proprio da persone con disturbi dello spettro autistico come la Sindrome di Asperger. Una caratteristica che accomunava geni come Isaac Newton o Albert Einstein.
Se è vero infatti che queste persone hanno dei grandi problemi di gestione dell’empatia e dei rapporti sociali più in generale, è altrettanto vero che in molti casi sono dotati di una intelligenza pari se non superiore alla media. La capacità di essere estremamente sistematici e di applicarsi in modo molto focalizzato nei loro compiti li ha resi indispensabili alla nostra società fin dai tempi più remoti.
“Non so come io appaia al mondo, ma per quel che mi riguarda mi sembra di essere stato solo come un fanciullo sulla spiaggia che si diverte nel trovare qua e là una pietra più liscia delle altre o una conchiglia più graziosa, mentre il grande oceano della verità giace del tutto inesplorato davanti a me.”
(da Philosophiae naturalis principia matematica)
Ultima modifica: 08/03/2020