Sintomi

Sintomi Covid oggi settembre-ottobre 2023: quali sono e cosa fare?

Scopriamo quali sono i sintomi Covid oggi nel 2023, se sono cambiati e cosa fare in caso di eventuale contagio. Ecco tutte le istruzioni

Con la crescita dei contagi, oggi torna il timore dei sintomi da Covid. Da diversi anni infatti il tema diventa ciclicamente caldo proprio con l’arrivo dell’autunno, vista la concomitanza con la riapertura delle scuole.

Attualmente comunque, come dichiarato recentemente dal ministro della Salute Orazio Schillaci, la situazione rientra nelle previsioni, vista anche la diffusione di varianti leggermente ostiche, prime su tutte Pirola, Eris e Kraken. Per questo motivo, è stata anche anticipata la campagna vaccinale che sarebbe dovuta partire a ottobre 2023.

In questo contesto però, la domanda è d’obbligo: rispetto alle prime fasi della pandemia, oggi i sintomi da Covid sono cambiati? Se sì, quali sono?

Quali sono i sintomi da Covid oggi settembre 2023?

Come abbiamo imparato in passato, i sintomi del Covid sono disparati e comuni, spesso confusi con un’influenza, e anche oggi non c’è molta differenza. Per cui possiamo trovare:

  • febbre;
  • mal di gola;
  • mal di testa;
  • tosse secca;
  • naso che cola;
  • dolori muscolari;
  • stanchezza;
  • voce rauca;
  • affaticamento;
  • starnuti;
  • dolori alle articolazioni;
  • difficoltà respiratorie (nei casi più severi).

Tra i sintomi che sembrano ormai scomparsi abbiamo i segni gastrointestinali, insieme alla perdita dell’olfatto e del gusto. Resta comunque la possibilità di contrarre la malattia senza sviluppare i segni tipici, e dunque risultare un infetto asintomatico. Perciò i tamponi sono strumenti necessari per evitare una diffusione più ampia del virus. Ricordiamo inoltre che il periodo di incubazione varia in media dai 2 ai 5 giorni dal contagio, periodo nel quale quindi possono presentarsi i sintomi.

Sintomi da Covid oggi: quanto dura la positività?

Nonostante la diffusione dei vaccini, che proteggono dallo sviluppo di una forma grave di malattia, non possiamo dire con certezza quanti sono i giorni di positività a cui rischiamo di andare incontro. Tutto dipende da numerosi fattori, come accaduto in passato. In linea generale comunque sembra durare dai 5-7 ai 10-15 giorni.

Cosa fare oggi in caso di tampone positivo?

Se a seguito del tampone si risulta positivi, bisogna seguire le regole dettate dalla Circolare del Ministero della Salute. In sintesi, e persone positive non hanno l’obbligo dell’isolamento, ma devono seguire alcuni accorgimenti:

  • Indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o FFP2), se si entra in contatto con altre persone.
  • Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi.
  • Applicare una corretta igiene delle mani.
  • Evitare ambienti affollati.
  • Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o RSA. Questa raccomandazione assume particolare rilievo per tutti gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, che devono quindi evitare il contatto con pazienti a rischio.
  • Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi, se anziane, fragili o immunodepresse.
  • Contattare il proprio medico curante se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo 3 giorni o se le condizioni cliniche peggiorano.

Se invece siamo entrati in contatto con una persona positiva, non siamo costretti a fare il tampone. Tuttavia è necessario monitorare l’eventuale comparsa dei sintomi di Covid nei giorni successi ed evitare contatti con persone fragili, immunodepresse o donne in gravidanza. Se i segni compaiono, è richiesto un tampone antigenico o molecolare.

Leggi anche: Mascherine Covid 2023, dove e quando sono obbligatorie?

Ultima modifica: 19/09/2023

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.