La Sindrome di Noonan è una malattia genetica rara caratterizzata da un anomalo sviluppo di alcune parti del corpo. Scopriamo cause e sintomi
La Sindrome di Noonan è una malattia genetica rara, talvolta ereditaria, caratterizzata da un anomalo sviluppo di alcune parti anatomiche del corpo ed in particolare di cuore, viso e apparato scheletrico.
La malattia è stata descritta per la prima volta nel 1963 dalla dott.ssa Jacqueline Noonan che la definì inizialmente come la Sindrome di Turner maschile (a differenza di quest’ultima però i pazienti con Sindrome di Noonan hanno un corredo cromosomico normale, e sono maschi e femmine in percentuale uguale). L’incidenza stimata è di un caso ogni 1000-2500 nati.
Le caratteristiche cliniche della Sindrome di Noonan variano di caso in caso. Mentre in alcuni pazienti la malattia è molto evidente, altri presentano una sintomatologia molto più sfumata o comunque limitata a particolari zone del corpo. A caratterizzare la malattia sono principalmente tre segni:
Esistono poi delle caratteristiche secondarie e meno comuni che possono presentarsi nei pazienti con tale patologia, come:
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La Sindrome di Noonan è dovuta a mutazioni a carico di alcuni geni che ricoprono un ruolo fisiologico fondamentale: producono proteine necessarie alla crescita ed allo sviluppo delle cellule del nostro organismo.
Nel 50% dei casi le mutazioni genetiche sono sporadiche (ovvero dovute alla casualità), mentre nel restante 50% dei casi sono trasmesse da uno dei genitori con modalità autosomica dominante (quindi è sufficiente una copia alterata del gene per sviluppare la malattia). Degli otto geni coinvolti nella Sindrome di Noonan, soltanto quattro sono stati identificati appieno, e sono: PTPN11, SOS1, RAF1 e KRAS.
La diagnosi della Sindrome di Noonan avviene innanzitutto attraverso l’esame obiettivo, attraverso il quale è possibile osservare le caratteristiche cliniche tipiche della condizione. Nonostante questo, come già detto in alcuni casi la malattia può essere poco evidente e quindi può rivelarsi utile un test genetico molecolare per poter determinare il cosiddetto cariotipo.
Attraverso cure e consulenze specialistiche, molti dei bambini con questa malattia raggiungono l’età adulta con delle funzioni nella norma e senza problematiche importanti. Alcune anomalie cardiache necessitano di essere trattate per via chirurgica, mentre in altri casi si rivela utile l’assunzione di ormone della crescita.
Ad ogni modo nei pazienti è importante monitorare nel tempo non soltanto la funzionalità cardiaca, ma anche crescita e sviluppo motorio e coagulazione del sangue.
Ultima modifica: 08/04/2021