La sindrome di Turner è una malattia genetica rara che colpisce esclusivamente le donne. Scopriamo i sintomi, le cause e la terapia attuale
La sindrome di Turner è una malattia genetica rara che colpisce esclusivamente le donne. Dovuta a un’anomalia cromosomica che si verifica in una donna ogni 2000/2500 nate vive, il morbo di Turner (o sdr di Turner) è una malattia non ereditaria: le donne che ne sono affette infatti sono quasi sempre sterili.
In fase embrionale essa è fatale nel 99% dei casi ed è responsabile del 10% dei decessi per aborto spontaneo. La condizione patologica è variabile da donna a donna, e grazie ad i progressi avvenuti in campo medico oggi le donne affette da questa patologia possono condurre uno stile di vita soddisfacente.
Sull’aspettativa di vita, bisogna fare una distinzione: chi vive con la sdr di Turner non rischia la vita, in quanto non è letale; invece il tasso di mortalità prenatale è molto elevato (stimato al 9/10 per cento).
Molto spesso si parla di Sindrome di Turner maschile, ma bisogna fare attenzione, in quanto tale termine è erroneamente usato anche per indicare la Sindrome di Noonan.
L’uomo e la donna posseggono 23 coppie di cromosomi, per un totale di 46. Di questi, 44 sono detti autosomi, cioè cromosomi comuni ad entrambi i sessi, mentre i due rimanenti prendono il nome di eterosomi o cromosomi sessuali, i quali determinano il sesso di una persona: la donna possiede, nelle cellule del suo corpo, due copie del cosiddetto cromosoma X, mentre l’uomo, al contrario, presenta un cromosoma X ed uno Y.
Nelle bambine affette da malattia di Turner uno dei due cromosomi X è assente o solo parzialmente presente:
Le ultime due forme solitamente presentano un quadro clinico meno problematico rispetto alla prima e potrebbero non manifestare alcun sintomo evidente. Quest’anomalia genetica, della quale ad oggi l’unico responsabile sembra essere il caso, determina alcuni sintomi e segni tipici della malattia dovuti al mancato sviluppo fisiologico di alcuni organi.
La diagnosi precoce della malattia è di preminente importanza, poiché una terapia avviata alla nascita garantisce risultati decisamente migliori di un ricevuta in tarda adolescenza.
L’amniocentesi può individuare la malattia già nel secondo trimestre della gravidanza. La maggior parte delle diagnosi avviene, però, nei primi anni di vita o nell’adolescenza, quando i genitori o il pediatra si accorgono che la bambina cresce poco in altezza, non ha ancora sviluppato tratti femminili o perché le mestruazioni tardano ad arrivare.
L’analisi del cariotipo (insieme dei cromosomi di un soggetto) in caso di Sindrome di Turner attraverso un prelievo di sangue, consente di analizzare il numero e la struttura dei cromosomi confermando la diagnosi. Trattandosi di una patologia rara, per una diagnosi accurata è consigliabile rivolgersi a uno specialista del settore come un pediatra specializzato in endocrinologia.
La sdr di Turner presenta un’ampia varietà di segni e sintomi clinici che possono essere raggruppati in base ai sistemi corporei coinvolti:
Una corretta alimentazione dovrebbe essere buona norma per chiunque, ma alle donne con sindrome di Turner è richiesta maggiore attenzione al proprio regime alimentare.
Si consiglia inoltre di:
Purtroppo non esiste una cura specifica per la sindrome di Turner; è comunque possibile arginare parte dei disturbi mediante un trattamento farmacologico ormonale affiancato alla fisioterapia, senza sottovalutare, al contempo, l’aspetto psicologico. La cura della sindrome di Turner prevede quindi:
Oggi, grazie al progresso della scienza medica, la qualità della vita delle pazienti affette da questa malattia è notevolmente migliorata. Convivere con una malattia che impedisce ad una donna di sentirsi tale significa lottare ogni giorno, senza rassegnarsi, consapevoli di una forza che probabilmente nessuna donna considerata “normale” sa di possedere.
Ultima modifica: 08/01/2021