Si moltiplicano nella scuola le iniziative verso i ragazzi con Sindrome di Down, per aiutarli ad integrarsi, a socializzare, e per favorirli nel loro percorso di sviluppo.
“Per quello che riguarda il percorso scuola – afferma Marco Borzacchini, Presidente della FISDIR – bisogna fare una grossa differenziazione. La nostra Federazione riconosce due categorie sportive fondamentali: una che riguarda i ragazzi con Sindrome di Down, ed una che riguarda i ragazzi con insufficienza mentale. I ragazzi Down si avvicinano allo sport essenzialmente perché i genitori li convincono a fare attività sportiva, mentre per i ragazzi con insufficienza mentale la scuola rimane il veicolo fondamentale. Nella società odierna italiana la scuola è rimasta l’unica “forca caudina” attraverso la quale passano tutti, disabili e non. Molti dei ragazzi che oggi fanno parte delle nostre squadre nazionali di atletica sono stati individuati nel proprio istituto scolastico”.
“Da quest’anno, anche i ragazzi disabili intellettivi – dice Linda Casalini, segretario lombardo della Federazione – avranno una categoria riservata, C21. I ragazzi Down hanno sempre partecipato nelle scuole ai campionati ed ai giochi studenteschi, ma da quest’anno, con la Commissione Nazionale Scuola, si è deciso di dar loro un’attenzione particolare. Attraverso una categoria a loro dedicata, i professori potranno farli gareggiare con la possibilità di arrivare fino alle fasi nazionali”.
Noi ci auguriamo che – conclude il Presidente Borzacchini – dal momento in cui il Comitato Paralimpico è diventato ente pubblico, si possa stringere con il Miur un accordo operativamente molto più valido che ci consenta di entrare a pieno titolo nella scuola e soprattutto di poter offrire a tutti i ragazzi disabili, che della scuola fanno parte, un’opportunità in più di vita quale è lo sport”.
Ultima modifica: 08/03/2020