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Spina bifida e sessualità, la storia di Carla Marinelli

La Spina Bifida e la Sessualità: binomio possibile? Oggi raccontiamo la storia di Camilla Marinelli, donna con tale condizione

Vivere la propria sessualità, in modo naturale e appagante, senza limiti e barriere. Carla Marinelli, affetta da spina bifida, una malformazione neonatale dovuta alla chiusura incompleta di una o più vertebre, ci racconta la sua storia.

Sessualità e spina bifida

“A circa 20 anni ho avuto il mio primo ragazzo, un ragazzo alto biondo con gli occhi azzurri, un principe azzurro. Però mia madre mi aveva detto: ‘Tu non potrai mai avere un ragazzo, non potrai mai avere rapporti sessuali perché una persona disabile non può’.

Da quel momento iniziai a pensare: ‘Che cosa faccio con questo ragazzo visto che mia madre mi ha detto così?’ Allora decisi di andare da un famoso sessuologo di Roma al quale raccontai la mia situazione, gli dissi che avevo la spina bifida e dopo tutte le problematiche che gli avevo esposto lui mi rispose: ‘Tu provaci e poi me lo verrai a raccontare’. 

La mia prima volta non è poi stata con quel principe azzurro, ma è stata con la persona che poi sarebbe diventato mio marito. In effetti ho fatto semplicemente quello che mi disse quel medico, ci ho provato e mi sono resa conto che il mio essere donna non era diverso da quello di qualsiasi altra donna. In orizzontale ero come le altre, forse non potevo fare alcune posizioni, ma in fondo era così necessario? Ho vissuto semplicemente la mia sessualità come tutte le altre donne.”

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“La mia spina bifida non mi rende diversa diversa dalle altre”

“I ragazzi e gli uomini poi, devo dire la verità, nel guardarmi i in un primo momento hanno sempre visto prima la carrozzina e si sono sempre un po’ impauriti, poi però erano anche curiosi. Forse perché ero io a incuriosirli o perché ho fatto in modo che ciò avvenisse.

Poi pian piano, parlando, si sono resi conto che io sono una donna come tante altre, con le mie peculiarità, i miei pregi, i miei difetti e sicuramente le persone che sono state con me lo sono state non perché sono su una sedia a rotelle o perché sono disabile, ma perché sono io. Sono semplicemente piaciuta per la donna che sono.”

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L’opinione sull’assistenza sessuale

“Non ci sono particolari accorgimenti per chi ha una disabilità, in particolare come la spina bifida, è ovvio che poi dipende dai propri limiti, dalle proprie possibilità. È chiaro che chi come me non deambula non può pretendere l’impossibile, ma è altrettanto vero però che ci sono persone con spina bifida, come non, che non hanno possibilità di avere relazioni sessuali o sentimentali nella loro vita, e quindi io credo che sia giusto e doveroso che ci siano delle persone che le aiutino.

Tanto tempo fa ho conosciuto un ragazzo, che poi è diventato un marito, e poi ha avuto un figlio. Lui si è sposato con una donna che soffriva di paraplegia e di uno spasticismo importante, proprio come lui e hanno avuto un assistente sessuale per riuscire ad avere quello che poi oggi è loro figlio.

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Perché no? Non è niente di sporco, si tratta semplicemente di un aiuto a raggiungere il giusto soddisfacimento personale. Gli uomini a me si sono sempre avvicinati perché piacevo come persona, come donna, anche se devo dire che poi soprattutto negli ultimi anni, quando ho iniziato a frequentare di più il mondo della spina bifida e della disabilità in generale, ho conosciuto degli uomini che mi hanno detto: ‘Tu mi piaci perché sei sulla sedia a rotelle’.  Quelli sono stati i primi che non ho mai voluto frequentare.

La persona disabile, la persona che ha avuto una spina bifida può avere una vita come tutti gli altri, una sedia a rotelle non può e non deve fermare. L’importante è credere in se stessi ed essere se stessi. Io mi sono sposata, ho avuto una figlia, poi purtroppo il mio matrimonio è finito, ma non per colpa della mia disabilità, ma come finiscono molti matrimoni.

Oggi sono nuovamente e felicemente sposata, mia figlia ha 18 anni e vivo una vita come tanti altri. Sono consapevole e cosciente di essere disabile, sono sulla sedia a rotelle, ma questo non mi rende diversa dagli altri.

La mia disabilità, lo stare sulla sedia a rotelle e la spina bifida, non mi hanno mai impedito di vivere la mia sessualità il mio modo di essere donna liberamente, di vivere le mie passioni ed emozioni con gli uomini con cui sono stata e questo semplicemente perché sono io, perché sono Carla.”

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Ultima modifica: 26/10/2020

Redazione - Ability Channel

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