La sepsi e la setticemia sono due cose diverse: ecco cosa sapere sulla prima condizione, tra sintomi, causa e trattamento
La sepsi è una rara e acuta complicazione di un’infezione da batterio, da funghi e da virus e può essere potenzialmente molto grave. La caratteristica principale è un’abnorme Risposta Infiammatoria Sistemica (SIRS), cioè un’eccessiva risposta dell’organismo che può causare disfunzione d’organo e shock settico, così gravi da risultare anche mortali.
La sepsi può colpire chiunque, ma determina maggiori complicazioni in alcune categorie di persone, come neonati, bambini, anziani e persone con malattie croniche o altre condizioni mediche che indeboliscono il sistema immunitario.
C’è però una differenza sostanziale tra sepsi e setticemia. Di fatto, anche se impiegati come sinonimo, i due termini indicano due condizioni diverse: la setticemia riguarda l’invasione di batteri nel sangue; la sepsi è causata da una risposta infiammatoria anomala, che può rispondere a una setticemia o a un’infezione senza setticemia.
La sepsi può essere causata da qualsiasi tipo di infezione, ma le più comuni sono quelle batteriche, virali e fungine (le ultime due sono le più rare). Le infezioni che possono portare alla sepsi includono:
I sintomi della sepsi possono variare a seconda della gravità dell’infezione. I sintomi più comuni includono:
Come possiamo notare, questi sintomi possono essere comuni a tante altre condizioni, per cui la diagnosi è molto difficile in virtù del fatto che tali segni possono creare confusione nell’individuare la malattia. Inoltre, questi sintomi possono variare per alcune condizioni, come l’età: nei bambini con meno di 5 anni possiamo trovare:
Questa diversificazione di segni può dipendere anche dalla tipologia di infezione. Nel caso di sepsi meningococcica, ad esempio, i sintomi sono:
Nel caso della sepsi urinaria invece troviamo:
In base a quanto spiega l’Istituto Superiore dei Sanità, i fattori di rischio che possono causare l’insorgenza della sepsi sono:
La diagnosi di sepsi viene effettuata sulla base dei sintomi, della storia clinica del paziente (temperatura corporea, frequenza cardiaca e frequenza respiratoria) e degli esami di laboratorio. Gli esami di laboratorio che possono essere utili per la diagnosi includono:
Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non sostituisce il rapporto tra il medico e il paziente. A oggi sappiamo che il trattamento della sepsi varia da paziente a paziente, dagli organi interessati, dalla gravità dei danni provocati e da altri fattori. Il trattamento precoce può salvare la vita.
In linea generale può essere necessario il ricovero immediato in terapie intensiva, visto che si tratta di una situazione che può risultare fatale per la persona. Le cure attualmente esistenti permettono di eliminare l’infezione che scatena la sepsi e di aiutare le funzioni vitali a restare stabili. A seconda della situazione però, possono essere impiegati:
Prevenire la sepsi è importante per evitare di incorrere in rischi potenzialmente fatali. Le buone pratiche da seguire sono le seguenti:
I vaccini attualmente disponibili sono quelli contro:
Ultima modifica: 13/11/2023