Che lo sport sia uno strumento indispensabile per stare in forma e garantire un sano equilibrio psico-fisico è ormai risaputo, ma è solo da qualche anno che l’attività fisica viene consigliata anche alle persone con sclerosi multipla. Mentre in passato era sconsigliata perché si riteneva comportasse uno sforzo fisico eccessivo per chi nel quotidiano aveva già da lottare contro la malattia, ad oggi una pratica sportiva regolare (seppur non agonistica), alla luce di quanto emerso dagli studi più recenti, è consigliata dai medici anche ai soggetti con sclerosi multipla. Vediamo insieme quali sono le accortezze da seguire e come scegliere lo sport più adatto.
Cos’è la sclerosi multipla
La sclerosi multipla, detta anche sclerosi a placche, è una malattia infiammatoria che colpisce il sistema nervoso centrale (e quindi cervello e midollo spinale) ed in particolare la mielina, una sostanza che avvolge e protegge neuroni e fibre nervose velocizzando la trasmissione degli impulsi elettrici. Si tratta della seconda causa di disabilità nei giovani dopo gli incidenti stradali ed in genere viene diagnosticata tra i 20 e i 40 anni. In Italia la prevalenza della malattia è medio-alta e le donne risultano avere il doppio delle possibilità di ammalarsi di sclerosi multipla rispetto agli uomini.
Sebbene ad oggi non esista ancora una terapia in grado di risolvere definitivamente la sclerosi multipla, attraverso un approccio multidisciplinare che vede la combinazione di terapie farmacologiche e non, è possibile rallentare la progressione della malattia, ridurre la gravità e la durata delle ricadute e tenere sotto controllo la sintomatologia. La riabilitazione neuro-motoria e la fisioterapia fanno parte della terapia prevista per il paziente affetto da sclerosi multipla e affiancano e integrano il trattamento farmacologico.
I benefici dello sport
Praticare un’attività sportiva in maniera è di fondamentale importanza per tutti, anche per le persone con sclerosi multipla. Lo sport infatti non solo è in grado di prevenire diverse patologie metaboliche e di altra natura, ma preserva ed irrobustisce le strutture muscolo-scheletriche oltre ad avere un impatto positivo sull’umore.
Accanto al percorso farmacologico-riabilitativo quindi, è importante che il paziente con sclerosi multipla dedichi del tempo alla pratica sportiva: come già detto oggi il punto di vista medico sulla relazione sport-sclerosi a placche è cambiato rispetto al passato, ed i medici consigliano la pratica regolare di un’attività fisica preferibilmente avvalendosi del supporto di un fisioterapista e/o personal trainer che possa seguire la persona nel percorso più adatto alle proprie esigenze. Studi recenti infatti sono stati in grado di mettere in luce i diversi effetti positivi dello sport sul decorso della malattia:
- un’attività fisica moderata e adeguata ai propri limiti fisici stimola la produzione di endorfine con un conseguente effetto positivo non solo a livello di forza muscolare ma anche di umore (a differenza dello sport praticato a livello agonistico che può determinare un eccessivo affaticamento e quindi peggiorare il decorso della patologia)
- migliora la mobilità, la resistenza allo sforzo e la coordinazione
- aiuta a contrastare la sedentarietà, che spesso non fa altro che peggiorare la sintomatologia
- ha degli effetti positivi su stanchezza e depressione
- favorisce i contatti sociali.
Nonostante questo, i dati raccolti finora dalla letteratura non consentono di trarre conclusioni definitive circa gli effetti dello sport sull’attività del sistema immunitario o sul decorso della patologia stessa.
Le accortezze da seguire
Prima di intraprendere un percorso sportivo è essenziale consultare il proprio neurologo per avere suggerimenti sul tipo di attività fisica più adatta alle proprie capacità ed alla propria situazione clinica; sarà poi opportuno farsi seguire da un allenatore così da impostare un allenamento il più personalizzato possibile.
Esistono delle misure preventive per evitare eventuali conseguenze negative e godere al meglio dell’attività fisica scelta:
- iniziate il vostro percorso sportivo consapevoli delle vostre capacità e dei vostri limiti, così che possiate porvi obiettivi concreti e raggiungibili. Un allenamento costante vi consentirà di superare alcuni di essi e di migliorare le vostre prestazioni atletiche;
- come già anticipato, scegliete lo sport da praticare non soltanto in base ai vostri gusti personali ma anche (e soprattutto) in relazione alle difficoltà di movimento che presentate (in alcuni casi può essere consigliato svolgere attività di gruppo mentre in altri è preferibile optare per un percorso individuale grazie al sostegno di personale specializzato);
- prestate attenzione all’aumento di temperatura che avviene normalmente durante l’attività fisica, poiché questo può andare ad aggravare i sintomi della patologia in particolare in termini di spasticità muscolare. Indossate quindi abiti leggeri e traspiranti che consentano la dispersione di calore;
- non pretendete troppo dal vostro corpo, piuttosto ascoltatelo: se siete stanchi non esagerate, ma fermatevi e riposate.
Quale sport scegliere
In base alla forma della patologia ed ai sintomi presenti è possibile scegliere la disciplina sportiva più idonea alle esigenze personali:
- sport acquatici (nuoto, acqua gym): preferibili per chi deve evitare sforzi eccessivi a livello articolare, per chi ha debolezza muscolare o ipersensibilità al calore. Tali sport tonificano migliorando movimento e sensibilità;
- equitazione e ippoterapia: oltre ad apportare benefici fisici, questi sport agiscono anche sulla sfera emotiva della persona (ansia e depressione), migliorano l’equilibrio e la rigidità muscolare;
- nordwalking, ginnastica, camminata con i bastoni: consentono un allenamento di tipo aerobico allenando i muscoli di braccia e gambe e migliorando equilibrio e coordinazione;
- yoga: aiuta a controllare la fatica, migliora la mobilità muscolare e articolare.
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