Votare con scheda bianca o nel caso in cui la stessa venga annullata, quali conseguenze produce per le elezioni politiche 2022? In vista della chiamata alle urne del prossimo 25 settembre, sono molte le domande che tornano ciclicamente alla ribalta. Alcune di queste riguardano appunto la validità e il conteggio dei voti della scheda bianca e della scheda annullata. Proviamo a capire meglio la questione.
Quando una scheda viene definita nulla?
In linea generale, una scheda viene annullata se il voto espresso sopra di essa non è conforme alle regole previste. E visto che diventa nulla, tale scheda non viene conteggiata nei voti diretti ai partiti o alle liste in gara, ma verrà considerata solamente per conoscere l’affluenza definitiva alle urne. Ci sono diversi casi in cui un voto può essere considerato nullo:
- voto espresso con scarabocchi o altri segni apposti sulla scheda elettorale (che sia per volontà o per errore);
- la scheda elettorale presenta sbavature o segni che violano il segreto del voto;
- la scheda elettorale viene firmata dall’elettore con il proprio nome e cognome;
- scheda elettorale senza bollo;
- votazione effettuata con la penna anziché con la matita copiativa;
- se il voto viene espresso in maniera difforme a quanto previsto dalla normativa: nel caso delle elezioni politiche 2022, se non vengono rispettate le modalità decise dalla legge elettorale Rosatellum (per evitare errori, scopri nel nostro articolo come si vota).
Scheda bianca alle elezioni politiche 2022: a chi va il voto?
Una scheda bianca è l’equivalente di un voto non espresso, dunque lasciarla intonsa non comporta alcun favoreggiamento per nessuna delle liste in gara alle elezioni politiche 2022. Questa dinamica viene riconosciuta come una forma di astensionismo attivo, in quanto l’elettore si reca alle urne ma non esprime alcuna preferenza.
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