Sala Blu ha applicato variazioni per garantire il trasporto disabili durante la Fase 2 del Coronavirus
Dal 4 maggio 2020 la Fase 2 del Coronavirus è iniziata, e anche la Sala Blu si è dovuto adeguare per garantire il trasporto disabili. In particolare, la Rete Ferroviaria Italiana ha apportato qualche cambiamento per tutelare il servizio ai viaggiatori con disabilità che hanno necessità di mobilità.
Come si legge da una nota di RFI, Sala Blu ha cambiato alcune delle sue impostazioni iniziali per far sì che vengano rispettate le regole emanate dal Dpcm del 26 aprile.
Cambiano gli orari della Sala Blu. In particolare, a Torino Porta Nuova, Genova Piazza Principe, Trieste Centrale, Verona Porta Nuova, Venezia Santa Lucia, Ancona, Napoli Centrale, Bari Centrale, Reggio Calabria e Messina Centrale, sarà aperte al pubblico dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.30, tutti i giorni, festivi inclusi.
Per quanto riguarda, invece, Milano Centrale, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella e Roma Termini, orari di apertura invariati: dalle 6.45 alle 21.30, tutti i giorni, festivi inclusi.
Per prenotare l’assistenza per persone con mobilità ridotta, bisognerà dare un preavviso di 24 ore in tutte le stazioni. È possibile farlo attraverso i canali telefonici delle Imprese Ferroviarie, rivolgendosi ai Call Center di Trenitalia oppure recandosi direttamente alla Sala Blu.
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Le porte della Sala Blu resteranno sempre chiuse. Gli utenti che vorranno accedere negli uffici, dovranno usufruire del campanello. L’ingresso sarà regolamentato per evitare assembramenti e garantire la distanza di sicurezza di un metro. L’utente dovrà presentarsi con mascherina e guanti monouso.
L’utilizzo della carrozzina e del carrello elevatore sono comunque garantiti, “se non sarà altrimenti possibile mantenere il distanziamento di sicurezza”.
Infine, RFI raccomanda “a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora al di fuori dai casi di stretta necessità”.
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Ultima modifica: 26/10/2020