Il Campidoglio emette nuovi fondi per il sostegno a famiglie con bimbi autistici. I dettagli della direttiva nel nostro articolo
Il Comune di Roma ha emesso un nuovo sostegno a famiglie con bimbi autistici. La notizia arriva dal sito ufficiale della Capitale. Come si legge nel comunicato, infatti, “il Campidoglio ha ripartito i fondi regionali destinati ai 15 Municipi della Capitale per il sostegno alle famiglie con figli in età prescolare affetti da disturbi dello spettro autistico“.
Roma aumenta l’attenzione in difesa delle persone con autismo. In particolare, a emergere dalla recente direttiva è l’investimento economico. “Complessivamente – c’è scritto – la cifra distribuita sarà di quasi 500.000 euro. Le famiglie con ISEE pari o inferiore a 8.000 euro e con più di un figlio autistico di età non superiore ai 6 anni avranno priorità sul contributo che potrà arrivare fino a 5.000 euro annui”. Dai nuclei familiari in questione è richiesta entro il 31 gennaio 2020 la presentazione di “una dichiarazione delle spese sostenute per trattamenti e programmi educativi con evidenza scientifica riconosciuta”. L’obiettivo è rimborsali “nei limiti dell’importo assegnato”.
Infine, “entro il 31 luglio – continua la nota – i Municipi predisporranno il provvedimento con l’elenco delle famiglie beneficiarie che erano tenute a presentare domanda entro il 30 maggio”.
L’applicazione del sostegno a famiglie con bimbi autistici, quindi, è resa possibile grazie all’integrazione “della normativa regionale indirizzata alla tutela di bambini e adolescenti colpiti da autismo. Il Regolamento adottato dalla Regione Lazio a inizio anno specifica che la misura rappresenta un contributo alle famiglie”. Un contributo di tipo “integrativo e non sostitutivo di tutti gli altri interventi attivi o attivabili a favore dei destinatari”.
Tale sostegno non sembra sarà l’ultima manovra che il Campidoglio adotterà per le persone disabili. “È una misura di rilievo”, spiega Laura Baldassarre, l’Assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale. “Abbiamo tanti progetti attivati per le disabilità gravi o gravissime”. Oltre a “iniziative che mirano a superare la logica assistenzialista in favore della valorizzazione e dell’autonomia delle persone con particolari tipologie di problemi. Qui, trattandosi di bambini, intendiamo integrare il piano di assistenza individualizzato e i servizi sociali con un contributo economico sicuramente utile a famiglie”. Anche perché quest’ultime sono “sovente costrette a sostenere spese importanti per far fronte alle esigenze speciali dei bambini”.
Ultima modifica: 01/06/2020