Ristrutturare casa per disabili significa avere un’abitazione accessibile, un’opzione fondamentale per una persona con disabilità. Di fatto, le barriere architettoniche possono rappresentare un problema notevole anche a casa. Fortunatamente, per coloro che decidono di eliminarle, sono previste delle agevolazioni fiscali.
Detrazioni per ristrutturare casa per disabili
Per le opere di ristrutturazione casa per disabili, la persona disabile può beneficiare di:
- detrazione Irpef pari al 50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro se la spesa è sostenuta nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2016;
- detrazione Irpef del 36%, da calcolare su un importo massimo di 48.000 euro per le spese effettuate dal 1° gennaio 2017.
Nella categoria degli interventi agevolati rientrano:
- interventi per eliminare le barriere architettoniche, come ascensori e montacarichi;
- lavori effettuati per realizzare strumenti che favoriscano la mobilità interna ed esterna delle persone con deambulazione compromessa e handicap grave (art. 3 comma 3 legge 104 del 1992).
Tale detrazione non è fruibile contemporaneamente alla detrazione del 19% prevista per le spese sanitarie che riguardano i mezzi necessari al sollevamento del disabile e non si applica per il semplice acquisto di strumenti o beni mobili anche se diretti a favorire la mobilità e la comunicazione della persona disabile (non sono compresi nell’agevolazione i telefoni a viva voce, i computer e schermi a tocco per i quali è prevista la detrazione Irpef del 19% poiché rientrano nella categoria dei sussidi tecnici e informatici). Tra gli interventi che danno diritto alla detrazione rientrano:
- la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione;
- la sostituzione di gradini con rampe, sia nei singoli immobili che negli edifici (sempre se conforme alle prescrizioni tecniche previste dalla legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche).
- aliquota IVA agevolata: fissata al 4% per i vari interventi e per l’acquisto di ausili che migliorano la mobilità del disabile. Usufruire di questa agevolazione è molto semplice: è sufficiente consegnare al venditore, prima dell’acquisto, il certificato medico che attesti la necessità di avere un determinato ausilio e il certificato della ASL che attesti l’esistenza della disabilità.
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Ristrutturare casa per disabili: cosa fare a livello pratico
Per effettuare la ristrutturazione della casa, le persone disabili, secondo l’articolo 8 della Legge n.13 del 1989 devono darne comunicazione al sindaco allegando il certificato medico che attesti la disabilità, unitamente ad una dichiarazione di notorietà nella quale risulti l’ubicazione dell’immobile. Tale documentazione deve inoltre certificare che le opere non sono ancora state realizzate, così come i lavori di ristrutturazione.
Tutte le dichiarazioni fornite nel frattempo vengono comunicate dal Comune alla Regione, così che si ottenga la disponibilità del fondo istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ripartisce il fondo stesso tra le Regioni (articolo 10).
Una volta terminati i lavori, la persona richiedente ha 15 giorni di tempo per consegnare la fattura delle opere di ristrutturazione eseguite, e sarà compito del Comune ripartire i fondi ricevuti tra i richiedenti. Qualora i fondi non dovessero essere sufficienti, verrà stilata una graduatoria tra i richiedenti che terrà conto del livello di disabilità.
Sempre secondo l’articolo 10, coloro che non rientrano nei fondi messi a disposizione nello stesso anno in cui hanno fatto richiesta, avranno il rimborso l’anno successivo. È importante ricordare che ogni domanda deve essere presentata entro il 1° marzo di ogni anno.
Una volta eseguiti i lavori, il richiedente deve consegnare entro 15 giorni dalla fine dei lavori, la fattura dei lavori eseguiti, è la stessa che fa fede per stabilire l’ammontare delle spese da rimborsare e non il preventivo. Sarà poi il Comune a dover ripartire i fondi ricevuti tra i richiedenti.
Nel caso in cui i fondi siano insufficienti, dovrà essere stilata una graduatoria tra i richiedenti, la stessa deve essere realizzata tenendo conto la gravità della disabilità, quindi saranno liquidati prima coloro che hanno invalidità totale e poi man mano. Coloro che non rientrano nel fondi messi a disposizione per l’anno della richiesta, avranno il rimborso tramite i fondi per l’anno successivo (art. 10). Le domande devono essere presentate entro il 1° marzo di ogni anno.
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