Cosa bisogna fare per ristrutturare casa per disabili? Scopriamo tutte le informazioni utili per migliorare la propria abitazione
Ristrutturare casa per disabili significa avere un’abitazione accessibile, un’opzione fondamentale per una persona con disabilità. Di fatto, le barriere architettoniche possono rappresentare un problema notevole anche a casa. Fortunatamente, per coloro che decidono di eliminarle, sono previste delle agevolazioni fiscali.
Per le opere di ristrutturazione casa per disabili, la persona disabile può beneficiare di:
Nella categoria degli interventi agevolati rientrano:
Tale detrazione non è fruibile contemporaneamente alla detrazione del 19% prevista per le spese sanitarie che riguardano i mezzi necessari al sollevamento del disabile e non si applica per il semplice acquisto di strumenti o beni mobili anche se diretti a favorire la mobilità e la comunicazione della persona disabile (non sono compresi nell’agevolazione i telefoni a viva voce, i computer e schermi a tocco per i quali è prevista la detrazione Irpef del 19% poiché rientrano nella categoria dei sussidi tecnici e informatici). Tra gli interventi che danno diritto alla detrazione rientrano:
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Per effettuare la ristrutturazione della casa, le persone disabili, secondo l’articolo 8 della Legge n.13 del 1989 devono darne comunicazione al sindaco allegando il certificato medico che attesti la disabilità, unitamente ad una dichiarazione di notorietà nella quale risulti l’ubicazione dell’immobile. Tale documentazione deve inoltre certificare che le opere non sono ancora state realizzate, così come i lavori di ristrutturazione.
Tutte le dichiarazioni fornite nel frattempo vengono comunicate dal Comune alla Regione, così che si ottenga la disponibilità del fondo istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ripartisce il fondo stesso tra le Regioni (articolo 10).
Una volta terminati i lavori, la persona richiedente ha 15 giorni di tempo per consegnare la fattura delle opere di ristrutturazione eseguite, e sarà compito del Comune ripartire i fondi ricevuti tra i richiedenti. Qualora i fondi non dovessero essere sufficienti, verrà stilata una graduatoria tra i richiedenti che terrà conto del livello di disabilità.
Sempre secondo l’articolo 10, coloro che non rientrano nei fondi messi a disposizione nello stesso anno in cui hanno fatto richiesta, avranno il rimborso l’anno successivo. È importante ricordare che ogni domanda deve essere presentata entro il 1° marzo di ogni anno.
Una volta eseguiti i lavori, il richiedente deve consegnare entro 15 giorni dalla fine dei lavori, la fattura dei lavori eseguiti, è la stessa che fa fede per stabilire l’ammontare delle spese da rimborsare e non il preventivo. Sarà poi il Comune a dover ripartire i fondi ricevuti tra i richiedenti.
Nel caso in cui i fondi siano insufficienti, dovrà essere stilata una graduatoria tra i richiedenti, la stessa deve essere realizzata tenendo conto la gravità della disabilità, quindi saranno liquidati prima coloro che hanno invalidità totale e poi man mano. Coloro che non rientrano nel fondi messi a disposizione per l’anno della richiesta, avranno il rimborso tramite i fondi per l’anno successivo (art. 10). Le domande devono essere presentate entro il 1° marzo di ogni anno.
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Ultima modifica: 20/05/2021