“La boccia paralimpica è uno sport per persone con disabilità fisica grave e gravissima – spiega Mauro Perrone, referente della Fispes per la boccia – e’ un gioco simile alle bocce classiche ma ovviamente il materiale è adattato alle particolari esigenze di questi tipi di giocatori, quindi sono più morbide e facilmente impugnabili. Si gioca in palestra su un campo di 12 metri e mezzo e largo 6; l’obiettivo è avvicinare quante più bocce possibile del proprio colore al cosiddetto boccino che invece nella boccia è uguale a tutte le altre come dimensioni, però è bianco”.
La boccia paralimpica è uno sport emergente che si rivolge alle disabilità gravi. Ma quali sono queste disabilità e come funziona la loro classificazione? Ne abbiamo parlato con il giudice e classificatore Antonio Salonna…
“Sono tetraparesi spastici quelli più frequenti che partecipano alla boccia – sottolinea Antonio Salonna – poi ci sono atetosici, atassici, distrofici che non possono partecipare ad altri sport perchè la limitazione funzionale è molto alta e quindi possono fare solo piccoli e brevi movimenti”.
Le classificazioni sono fatte su cinque classi:
“Le più gravi sono le BC3 e sono quelli che non riescono neanche a tenere la boccia in mano e giocano con una specie di scivolo. Loro indicano all’assistente dove posizionare lo scivolo e o con la mano o con la testa spingono la boccia verso il pallino per fare il punto”.
Ma quali sono i benefici di coloro che praticano la boccia paralimpica?
“Sicuramente la boccia occupa una parte importante della mia vita – prosegue Mauro Perrone – mi ha dato l’occasione sia di conoscere questo sport che anche di poter coinvolgere altri ragazzi che prima non praticavano alcuno sport. Noi ci troviamo, ci alleniamo, ci scappa una risata…è d’obbligo dopo un allenamento di boccia andare a fare un aperitivo… Fa veramente molto piacere vedere che finalmente ragazzi esclusi da ogni tipo di sport per le loro particolari condizioni riescano a trovare lo sport che possono praticare in autonomia e che da loro grandi soddisfazioni”.
“I benefici di questo sport – dichiara Antonio Salonna – sono prima di tutto un miglioramento dell’autostima, un miglioramento del proprio autocontrollo, una realizzazione del proprio essere, un’integrazione sociale con gli altri. Questo può accadere facilmente in questi gruppi sportivi, cosa che in altri ambiti non si riesce a fare. Quindi loro hanno una grossa soddisfazione, si divertono, gioiscono, interagiscono con gli altri…”
Come hai sentito anche un disabile con patologie gravi può praticare uno sport a livello agonistico e anche divertendosi…
Ultima modifica: 08/03/2020