Il reddito di cittadinanza è una misura introdotta nel 2019 per contrastare la povertà e la disuguaglianza sociale. Ecco le novità del 2023
Il reddito di cittadinanza è una misura introdotta in Italia nel 2019 con lo scopo di contrastare la povertà e la disuguaglianza sociale. Si tratta di un sostegno economico erogato ai cittadini che rispondono a determinati requisiti, al fine di garantire un reddito minimo a chi è in difficoltà.
Per ottenere il reddito di cittadinanza, bisogna essere residenti in Italia e avere un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a 9.360 euro. Inoltre è necessario essere privi di lavoro o avere un reddito basso. Chi percepisce il reddito, ad ogni modo, dovrebbe essere impegnati a cercare attivamente un impiego o a seguire un percorso di formazione o riqualificazione professionale.
Il Reddito di cittadinanza viene erogato ogni mese per un importo che varia a seconda delle esigenze familiari e della composizione del nucleo. Tuttavia, la somma non può superare i 780 euro al mese. La Legge di Bilancio 2023 ha stabilito che questa somma, se erogata a persone che sono in grado di lavorare, non può essere percepita per più di 7 mesi.
Oltre a rappresentare un aiuto economico per le famiglie più bisognose, il Reddito di Cittadinanza ha anche una finalità attiva: incentivare le persone a cercare lavoro e a partecipare a programmi di formazione e riqualificazione professionale.
Le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza, prima della Legge di Bilancio 2023, erano tenute a partecipare a incontri con i centri per l’impiego e a sottoscrivere un patto per il lavoro in cui venivano definiti gli obiettivi e le azioni per la ricerca di un impiego o per il miglioramento delle proprie competenze lavorative. Il governo Meloni ha abrogato queste misure legate al reinserimento lavorativo e sociale, mai effettivamente decollate.
La Legge di Bilancio 2023 inoltre ha sancito che in caso di mancata frequenza al programma assegnato il nucleo del beneficiario del RDC perde il diritto alla prestazione. Le regioni devono trasmettere all’Anpal gli elenchi dei soggetti che non rispettano l’obbligo di frequenza. I beneficiari di età compresa fra 18 e 29 anni che non hanno raggiunto l’obbligo scolastico, riceveranno il contributo solo se iscritti a un percorso di istruzione di primo livello. Se il beneficiario, attraverso contratti stagionali o intermittenti, riceve reddito da lavoro entro i 3 mila euro lordi può continuare a percepire il RDC.
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Il reddito di cittadinanza ha incontrato sia consensi che critiche. Da una parte, c’è chi lo ritiene un importante strumento per contrastare la povertà e la disuguaglianza sociale. Dall’altra c’è chi lo considera una misura poco incisiva e che non rappresenta una soluzione duratura per le difficoltà economiche delle famiglie. La guerra mediatica sul “reddito di cittadinanza” ha visto la vittoria dei detrattori. Il governo Meloni infatti ha sancito che il 2023 sarà l’ultimo anno del reddito di cittadinanza. Dal 2024 quindi, non ci sarà più. Il governo ha stimato che andrà a risparmiare 950 milioni di euro nel 2023.
La durata massima dell’erogazione del contributo è di 7 mesi e rimane di 18 mesi sono per i nuclei familiari con minori, con persone disabili (come definite dal DPCM del 5 dicembre 2013, n. 159) o con persone di età pari o superiore ai 60 anni. Inoltre, la componente del reddito di cittadinanza corrispondente al canone annuo di affitto viene erogata direttamente al locatore dell’immobile. Al momento non si conoscono ancora le modalità, che saranno definite da un decreto specifico del Ministro del Lavoro.
Infine, i datori di lavoro privati che nel 2023 assumeranno personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato beneficiario del Rdc, sarà riconosciuto l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a loro carico. Tutte queste misure saranno attive fino al 31 dicembre 2023, giorno in cui terminerà per sempre il reddito di cittadinanza. Il governo ad ogni modo ha comunicato che non intende abbandonare la lotta alla povertà. Si stanno valutando nuove modalità per sostenere per sostenere le famiglie in difficoltà.
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Ultima modifica: 17/02/2023