La quarta dose di vaccino contro il Covid potrebbe essere somministrata solo a una certa popolazione. Scopriamo i pareri degli esperti
Prima, seconda, terza e quarta dose di vaccino contro il Covid. A due anni di distanza dall’inizio della pandemia, è chiaro a tutti che la lotta contro il nuovo Coronavirus non è finita, ma richiede sicuramente un approccio diverso, anche in vista dello scenario endemico. Finora i vaccini si sono rivelati utili alleati nel prevenire un numero elevato di morti, tuttavia sono in molti a chiedersi per quanto tempo sarà necessario un ulteriore richiamo.
La linea generale degli esperti è abbastanza chiara: la quarta dose di vaccino contro il nuovo Coronavirus potrebbe non essere inoculata nel breve periodo e non a tutti. Ovviamente sono solo ipotesi, bisogna attendere i risultati provenienti dai paesi in cui il richiamo booster è iniziato. Intanto, è presumibile pensare che la strategia vaccinale possa cambiare rotta.
Ad ammetterlo sono diverse personalità di settore, a cominciare dal capo della strategia vaccinale dell’EMA Marco Cavalieri: “Ci preoccupa una strategia che prevede di andare avanti con le vaccinazioni a distanza di poco tempo”, sebbene una quarta dose potrebbe essere indicata per vulnerabili e persone immunodepresse: “Può essere considerata già da ora” (Skytg24). Anche il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli pensa che il richiamo “potrebbe riguardare i fragili” (Ansa).
Tattica condivisa anche da Guido Rasi, immunologo dell’università Tor Vergata di Roma e consulente del commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo: “Non ha senso mantenere il sistema immunitario continuamente attivato. Abbiamo una memoria che ci aiuta anche quando gli anticorpi calano. Forse non sarà in grado di evitare l’infezione, ma la malattia grave sì. E per il futuro sarebbe meglio elaborare una nuova risposta, più strutturata, piuttosto che continuare a organizzare vaccinazioni di massa in regime di emergenza. […] Al momento la consiglierei alle persone immunocompromesse, ai pazienti oncologici, a chi ha una riduzione rapida degli anticorpi perché è in dialisi” (Repubblica).
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Prima di prendere una decisione, occorre guardare i risultati delle strategie altrui. Per il momento in Italia la campagna vaccinale è ferma alla terza dose, ma in altre parti del mondo la quarta dose è già realtà. Ad esempio, la Spagna ha autorizzato il richiamo booster per le persone fragili e immunodepresse, così come gli Stati Uniti d’America, la Danimarca, la Grecia e il Cile (che dal 7 febbraio allargherà la somministrazione alle persone con più di 55 anni). L’Ungheria invece ha aperto le porte a chiunque ne voglia fare richiesta.
Gli occhi però sono puntati tutti su Israele, che da fine dicembre 2021 ha iniziato a inoculare la quarte dose a persone con più di 60 anni, agli operatori sanitari e agli immunodepressi. In base ai dati che usciranno, l’Italia farà la sua scelta.
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Ultima modifica: 17/01/2022