Assumere categorie protette, in moltissimi casi, è un obbligo di legge. Scopri quando l'assunzione diventa obbligatoria
Assumere categorie protette è uno degli argomenti più importanti per qualsiasi imprenditore che si affaccia nel mondo del lavoro. Partiamo col dire che non è sempre una scelta dell’azienda: nel mondo del lavoro, esistono categorie protette che hanno determinate agevolazioni (che sono rapportate al grado di disabilità).
Chi appartiene alle categorie protette ha diritto a un collocamento obbligatorio. Ad ogni disabilità, corrisponde infatti una collocazione lavorativa adeguata. Ogni azienda possiede una quota di riserva connessa a formule di assunzione obbligatoria. In alcuni casi, è possibile assumere categorie protette senza dover indire un concorso.
Tutti i lavoratori citati nella Legge 68 rientrano nelle categorie protette. Sono tutti quei soggetti con disabilità che sono facilitati nell’inserimento nel mercato del lavoro perché in possesso dei seguenti requisiti:
Per potersi iscrivere alle categorie protette, bisogna essere disoccupati. Per chiarezza, bisogna specificare che i soggetti affetti da disabilità sono solo una parte delle persone che possono rientrare in questa categoria.
Sono categorie protette a tutti gli effetti i familiari delle vittime della criminalità organizzata o del terrorismo, gli orfani o i coniugi di lavoratori deceduti sul posto di lavoro (o a causa del lavoro), i familiari delle persone invalide o morte in guerra e profughi italiani rimpatriati. Si possono iscrivere anche gli invalidi al 100%, a patto che siano in grado di mantenere una capacità lavorativa. Sono escluse da questa lista le persone che percepiscono la pensione di inabilità.
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Come dicevamo, per iscriversi alle categorie protette occorre essere disoccupati o comunque essere in una fase lavorativa di non occupazione o disoccupazione parziale. Per rimanere in questa lista (o per entrarci), bisogna soddisfare i seguenti requisiti:
Il lavoratore iscritto alle categorie protette deve recarsi al Centro per l’Impiego più vicino per comunicare l’intenzione di essere disponibile per lavorare. Non siamo di fronte a una scelta, ma a un obbligo vincolante: chi non conferma la sua disponibilità entro 12 mesi, viene cancellato dall’elenco della legge 68.
Ogni azienda pubblica o privata è tenuta per legge ad avere una quota di lavoratori appartenenti alle categorie protette. La legge, in questo caso, impone assunzioni obbligatorie (che se non vengono rispettate, possono portare a multe salatissime). Le regole sono le seguenti:
Superati i 14 dipendenti, diventa quindi obbligatorio assumere categorie protette (almeno un lavoratore disabile o tutelato). Per inserirli all’interno, il titolare dell’azienda ha 60 giorni di tempo e può scegliere tra diverse opzioni (richiesta nominativa, richiesta numerica o assunzione residuale). Stesso discorso per i lavoratori disoccupati che rientrano nelle categorie tutelate (pur non essendo disabili): ogni datore di lavoro può richiedere una preselezione dei soggetti.
Privato o pubblico non importa: l’obbligo di assunzione riguarda tutti in maniera indistinta. Quello che cambia sono le modalità di assunzione. Si può assumere un lavoratore appartenente alle categorie protette attraverso una convenzione, un bando di concorso o una richiesta al Centro per l’Impiego.
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Non tutti i datori di lavoro sono costretti ad assumere categorie protette (tutelati o disabili). Ecco una lista di lavori e di attività che non prevedono assunzione obbligatoria:
Inoltre, la legge prevede la possibilità di una autocertificazione per ottenere l’esonero parziale dalle assunzioni obbligatorie. Questo può avvenire quando un’azienda con più di 35 dipendente dichiara di essere impossibilitata di adempiere alla quota prevista dalla legge a causa della condizione della propria attività.
Per ottenerlo, bisogna versare al Fondo Regionale per l’occupazione dei disabili 36,64 euro per ogni lavoratore non occupato e ogni giornata lavorativa non prestata. Per richiedere l’esonero dall’obbligo di assumere di categorie protette è necessario che sussista queste condizioni: lavoro particolare, faticoso o a rischio che comporta il versamento di un tasso di premio Inail superiore al 60 per mille.
Ultima modifica: 12/05/2021