La fiera romana Più libri più liberi è uno dei principali eventi dedicati all’editoria indipendente in Italia, che ogni anno si svolge nella prima settimana di dicembre e raccogliere case editrici e personalità dal mondo dell’editoria, e non solo. Quest’anno però la kermesse letteraria è finita al centro di una controversia che ha acceso il dibattito pubblico, vista anche la vicinanza tematica (e temporale) con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Al centro della polemica c’è la partecipazione iniziale del filosofo Leonardo Caffo, che è attualmente sotto processo per presunti maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna, come riporta la stampa. La vicenda è diventata particolarmente delicata perché l’edizione 2024 di Più libri più liberi è stata dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio e simbolo della lotta contro la violenza di genere.
Polemica Più Libri Più Liberi: cos’è successo
Leonardo Caffo era stato invitato all’edizione di Più Libri Più Liberi per presentare il suo ultimo libro “Anarchia – Il ritorno del pensiero selvaggio”. Tuttavia, la sua presenza ha suscitato critiche da parte del pubblico e di alcuni esponenti del mondo culturale, che hanno ritenuto la sua partecipazione inappropriata data la natura delle accuse a suo carico.
Di fronte all’escalation della polemica, Caffo ha deciso di rinunciare alla partecipazione, come riporta Mowmag, dichiarando: “Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante, credo sia necessario fare un passo indietro”. Ha ringraziato gli organizzatori e l’editore, chiedendo rispetto per il loro lavoro e auspicando un confronto sereno sulle accuse nei contesti opportuni. Caffo ha inoltre espresso il desiderio di riportare l’attenzione sul valore culturale della fiera.
La curatrice dell’evento, Chiara Valerio, ha difeso l’invito citando il principio della presunzione di innocenza, invocando il garantismo e sottolineando che, fino a una condanna definitiva, ogni imputato ha diritto alla parola: “La fiera si chiama Più Libri Più Liberi e il programma vive di questa libertà di dialogo e dissenso. Capire e giudicare non sono sinonimi”, ha detto la curatrice della fiera, come riporta Domani.
Leggi anche: Patriarcato: come si manifesta e come alimenta la violenza sulle donne
Chi è Leonardo Caffo?
Leonardo Caffo è nato a Catania nel 1988 ed è un filosofo, scrittore e curatore italiano noto per i suoi studi su temi come la post-umanità, gli studi sugli animali, l’antispecismo e l’estetica contemporanea.
Come si può leggere su sito della IULM, è stato ricercatore presso l’Università di Torino, professore di filosofia al Politecnico di Torino, curatore e direttore del programma pubblico presso il Museo La Triennale di Milano e come Filosofo in Residenza presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
Attualmente è professore di Filosofia dell’Arte, Media, Moda e Design presso NABA Milano e membro del Comitato di Indirizzo presso il Museo MAXXI di Roma. Caffo è anche scrittore per “Corriere della Sera” e direttore editoriale di Politi Seganfreddo Edizioni/Flash Art Books.
Dal 2022 il filosofo è coinvolto in un processo per maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna. In particolare, come si legge su MilanoToday, le accuse riguarderebbero episodi di violenza fisica e psicologica, tra cui minacce e insulti.
In particolare, la donna ha denunciato che Caffo l’avrebbe picchiata (anche quando era incinta), causandole danni fisici, e che le avrebbe rivolto insulti verbali, cercando di minare la sua autostima. Come ricorda Fanpage, Caffo ha sempre respinto le accuse, dichiarando di non aver mai usato violenza contro l’ex compagna.
Polemica Più Libri Più Liberi: Zerocalcare si ritira (e non è l’unico)
La controversia ha avuto ulteriori ripercussioni con il ritiro del noto fumettista Zerocalcare, che ha annullato un incontro previsto con Chiara Valerio, la curatrice dell’evento.
In un messaggio diffuso attraverso sei stories su Instagram, l’artista ha espresso solidarietà verso le vittime di violenza di genere e dichiarato la sua contrarietà alla gestione dell’invito a Caffo, giudicato “inopportuno” in questo contesto. Il gesto di Michele Rech ha amplificato il dibattito, rendendo ancora più visibile la questione. Resta comunque presente all’evento per i firmacopie.
Tuttavia il fumettista romano non è stato l’unico a fare dietrofront. Ad esempio, Fumettibrutti, nome d’arte di Yole Signorelli, ha annunciato su Instagram di non presenziare alla fiera, come riporta Adnkronos: “Ci penso da giorni a come scrivere queste parole, mi aspettavo delle scuse e un cambio di rotta nelle intenzioni che purtroppo, ad oggi, non è arrivato. Tanti anni fa nella città in cui vivo sono stata st****a. Ne ho parlato e scritto abbastanza, ho anche raccontato come i carabinieri mi sconsigliarono di denunciare il mio aggressore, pensando così di aiutarmi. Mi dissero che ‘tanto non credono manco alle donne’.”
“Questa storia – ha poi aggiunto l’artista – ha bruciato dentro di me per anni, fino a quando non ho scoperto la frase: ‘Sorella io ti credo’. Negli ultimi giorni ho sentito troppe parole che mi hanno messa a disagio, come transfemminista e sopravvissuta. Invito tutte e tutti a una riflessione su ciò che è stato detto e scritto, perché il discorso sulla violenza di genere non è e non può essere un argomento di dibattito, ma richiede una presa di posizione forte e chiara contro una società che la alimenta e ci uc***e”.
Polemica Più Libri Più Liberi: il dibattito è ancora aperto
L’episodio ha sollevato interrogativi profondi sul bilanciamento tra la libertà di espressione e la responsabilità degli organizzatori di eventi culturali nell’affrontare temi sensibili come la violenza di genere. La vicenda ha mostrato quanto sia complesso conciliare il principio della presunzione di innocenza con le richieste di attenzione verso le vittime e il loro contesto sociale.
La fiera, sebbene segnata da questa controversia, rimane un appuntamento fondamentale per l’editoria indipendente, invitando tutti a riflettere su temi di giustizia e responsabilità collettiva nel mondo culturale.
Leggi anche: Violenza di genere: cos’è, dati, come si manifesta e la legge in Italia