Il Pnrr è un programma di fondi, risorse e investimenti attraverso il quale il governo italiano deve gestire i fondi del Next Generation Eu
By duallogic da Envato Elements
Il Pnrr, noto anche come Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, è un programma di fondi, risorse e investimenti attraverso il quale il governo italiano deve gestire i fondi del Next Generation Eu, introdotto dall’Unione Europea per fronteggiare le perdite economiche causate dalla pandemia da Coronavirus. Il quadro normativo europeo che gestisce il Pnrr è il regolamento Ue 2021/241.
Il Pnrr italiano definitivo fu varato dal Governo Draghi, e approvato nel giugno 2021 dalla Commissione Europea, sebbene una prima versione del documento fu accettata nel gennaio 2021 dal Governo Conte II. Attualmente la sua gestione è sotto le direttive del Governo Meloni, che ha anche introdotto la figura del ministro del Pnrr, ruolo assegnato a Raffaele Fitto. Una particolarà del Pnrr risiede proprio nella sua gestione, a totale appannaggio dell’esecutivo, mentre il parlamento riveste un ruolo marginale.
Il totale delle risorse del Next Generation Eu destinate al Pnrr italiano ammonta a 191,5 miliardi di euro da impiegare nel periodo 2021-2026, che rende il nostro Paese il principale beneficiario del fondo. Di questi, 122,6 milioni di euro sono prestiti e 68,9 milioni sono sovvenzioni. Oltre alle risorse europee, l’Italia ha approvato un fondo complementare di 30,62 miliardi: complessivamente le risorse ammontano a 222,1 miliardi di euro.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano ha una struttura particolare, approfondita e articolata, in quanto è composto da 16 componenti, le quali a loro volta sono raggruppate in 6 Missioni, costituite da misure e investimenti.
Secondo i dati di Openpolis, ci sarebbero 358 misure e submisure, di cui 66 riforme e 292 investimenti. Le misure sono principalmente assegnate a un’organizzazione titolare, prettamente ministeri e dipartimenti della presidenza del consiglio. Come ci conferma anche il MISE, le risorse stanziate per il Pnrr italiano sono 191,5 miliardi di euro e sono ripartite in 6 Missioni:
In base a una rielaborazione dei dati fatta da Openpolis, scopriamo che la maggior parte delle risorse del Pnrr (29%) è destinata alle infrastrutture. A seguire troviamo transizione ecologica, impresa e lavoro, scuola, università e ricerca, salute, digitalizzazione, inclusione sociale, cultura e turismo, giustizia e, infine, pubblica amministrazione.
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Sempre Openpolis evidenzia alcuni passaggi chiave sul funzionamento del programma del Pnrr. Inoltre l’Italia ha realizzato una propria governance del Pnrr per adattare al meglio il regolamento (tra cui appunto l’introduzione di un ministro ad hoc):
Da quanto è stato istituito, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato oggetto di numerosi dibattiti e chiacchiera da bar. Vista la dotazione economica prevista e gli interventi imponenti da attuare, l’argomento è sicuramente di interesse nazionale (oltre che internazionale), e questo significa che restare informati sugli sviluppi del programma è semplicemente necessario.
Sono in molti però a criticare proprio la gestione della trasparenza e degli aggiornamenti in merito al Piano. Di fatto, prima con il Governo Draghi e poi con il Governo Meloni, sarebbero state sollevate diverse polemiche sull’accessibilità di informazioni e aggiornamenti in merito al lavoro svolto per l’applicazione del Pnrr.
Ad esempio, ad inizio 2023 l’Osservatorio Civico Pnrr parlava di “mancanza di trasparenza” e “continue difficoltà che i cittadini e le cittadine continuano ad avere nel reperire dati e informazioni relative allo stato di avanzamento del PNRR”. Come riferimento principale viene riportata la sezione del sito di ItaliaDomani che “alla data del 3 gennaio 2023” portava ancora come novità in evidenza “l’attuazione di tutti gli investimenti e le riforme del primo semestre (quindi l’aggiornamento a giugno 2022!)”.
Anche Openpolis evidenzia tali criticità, in particolare sul fronte progetti, opere e infrastrutture: “In questo caso la base dati disponibile sulla piattaforma Italia domani risale al 31 dicembre 2021 e consta di soli 5.246 progetti. Mentre nell’ultima relazione del governo Draghi al parlamento, nei primi giorni di ottobre 2022, si legge che i progetti in corso sarebbero più di 73mila, per un valore complessivo di oltre 65 miliardi di euro. Non esistono altri database consultabili ai non addetti ai lavori”.
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Ultima modifica: 27/04/2023