Il Pneumococco è un batterio abbastanza diffuso, solitamente abita le mucose e può diventare un grave pericolo se si replica velocemente
Il Pneumococco (Steptococcus Pneumoniae) è un batterio molto diffuso, solitamente abita le mucose respiratorie e non crea gravi danni al nostro organismo. Tuttavia, nel caso in cui trovasse condizioni ottimali per potersi replicare esponenzialmente, potrebbe causare gravi malattie e sintomi da pneumococco associati.
In linea generale colpisce soprattutto i bambini con meno un anno di età e gli adulti che hanno superato i 65 anni, in particolare se fumatori o portatori di impianti cocleari. Nell’insieme delle persone a rischio rientrano anche individui con determinate patologie come diabete, cardiopatie, malattie del sangue e del fegato. Attualmente sono noti più di 90 ceppi di Pneumococco, si diffonde peculiarmente durante il periodo invernale e può determinare delle rare epidemie (soprattutto nelle scuole).
Prima di affrontare il discorso, bisogna differenziare l’infezione pneumococcica non invasive da quella invasive. Nel primo caso ci troviamo in condizioni di malattie non troppo severe, nel secondo invece possono insorgere segni abbastanza gravosi per l’organismo.
In presenza di sintomi lievi da pneumococco troviamo otite, sinusite o congiuntivite. D’altra parte, se il batterio dovesse copiosamente replicarsi e raggiungere zone che notoriamente non abita (come il sangue), allora possono svilupparsi delle malattie batteriche invasive, come setticemia, batteriemia, polmonite, meningite, osteomielite e mastaodite. In casi ancora gravi, tutto ciò può sfociare in sepsi.
Altri sintomi che possono comparire sono:
Il Pneumococco si trasmette per via aerea, in maniera simile al Covid, attraverso le goccioline di saliva emesse con starnuti, tosse o parlando. Tra le possibilità di infezione vi è anche il contatto con materiale contaminato da saliva infetta.
La cura principale contro il Pneumococco è la penicillina, sebbene alcune forme possono contrastare gli antibiotici, e a quel punto potrebbe essere necessario il ricorso agli antimicrobici. Per saperne di più, comunque, vi invitiamo a sentire sempre prima il parere di un medico. A oggi esiste il vaccino antipneumococcico, che generalmente viene somministrato prima che i bambini compiano 2 anni: l’obiettivo è ridurre l’infezione dell’80%.
Ultima modifica: 03/11/2021