Pittis e Alinker: “Un triciclo speciale per tornare a camminare”

Redazione:

Un ausilio per tornare a camminare e, in alcuni casi, anche correre. Si chiama Alinker ed è un particolare triciclo che arriva dal Canada e permetterebbe alle persone con disabilità di guadagnare nuovi spicchi di autonomia. Questo strumento è arrivato in Italia grazie all’interesse del manager Carlo Pittis, fratello dell’ex cestista Riccardo Pittis, il quale si è interessato all’invenzione per alcuni fatti personali. Lo abbiamo intervistato.

Benvenuto Carlo Pittis. Cosa ti ha portato a venire a conoscenza di Alinker?

“La mia è la storia di tante persone. Vivevo la mia quotidianità da manager quando, a un certo punto, la vita ha pensato bene di dirmi che ci poteva essere qualche problema. Ho cominciato a sentire fastidio alle gambe e, ricoverato in ospedale, ho scoperto che poteva essere una malattia autoimmune. Per 3/4 anni l’ho quasi ignorata, anche perché mi davano sempre una diagnosi diversa, non sono patologie ovvie da trovare. Tuttavia 2 anni fa ho cominciato a non poterla più ignorare: inciampavo e non riuscivo a camminare. Nel 2019, dopo l’ennesimo ricovero, hanno scoperto che si trattava di fistola midollare. Questa ‘simpatica’ cosa ha creato i miei problemi neurologici. La buona notizia è che l’ho operata e si è risolta, ma mi sono rimasti i danni neurologici.”

Quindi hai scoperto questo triciclo principalmente per motivi personali.

“Dopo aver finito di maledire il mondo e tutti quelli che mi stavano vicini, e uscito dalla riabilitazione, ho scoperto Alinker. In Italia non c’era, ho sentito l’azienda in Canada e mi hanno detto che stavano cercando qualcuno che li distribuisse in giro per i vari Pasi. Così, vista anche la mia esperienza professionale, mi sono reso disponibile. L’azienda e l’inventrice del mezzo, Barbara Alink, sono persone molto speciali sotto tutti i punti di vista: chi distribuisce Alinker è perché ne fa utilizzo.”

alinker carlo pittis

Alinker a quali disabilità si rivolge?

“Andando in giro per 200 metri con bastoni o racchette da trekking, rischiavo spesso di cadere e inciampare, avevo pochissima autonomia. Si può anche scegliere di usare la carrozzina, ma tra questi ausili mancava uno strumento come Alinker. Certo, ci sono i deambulatori, ma sono strumenti per i quali una persona ti guarda e ti etichetta come ‘malata’. Alinker dà autonomia a persone con sclerosi multipla, con ictus infantile (presto avremo anche le misure per bambini), con il morbo di Parkinson e le tante malattie neurologiche che impattano la mobilità. Si rivolge anche a persone anziane, che per vari motivi non hanno molta mobilità”.

Sappiamo che il 23 gennaio prossimo il Colonnello Carlo Calcagni userà questo ausilio per conquistare un record.

Carlo Calcagni è una persona eccezionale, chiunque lo conosca può testimoniare. Alinker aiuta ad abbinare il camminare e, per persone straordinarie come lui, il fare cose singolari. Carlo ha una forza di volontà incredibile: appena ha avuto in mano l’Alinker, ha capito che era la sua possibilità per tornare a correre. Sabato stabilirà questo record sull’ora con questo ausilio. Da un lato abbiamo l’atleta e il valore del non mollare mai; dall’altro abbiamo Alinker e la possibilità per chiunque di fare qualcosa di eccezionale in base alle proprie possibilità fisiche, come ad esempio tornare a fare una passeggiata. Per me camminare 2/3 chilometri è una cosa straordinaria.”

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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