Philippe Pozzo di Borgo che ispirò “Quasi Amici”: biografia e storia

Redazione:

Philippe Pozzo di Borgo era un uomo d’affari e un imprenditore francese, la cui storia ispirò il film Quasi Amici, lungometraggio cinematografico tratto dal libro Il diavolo custode, l’autobiografia scritta proprio dallo stesso Pozzo di Borgo in cui racconta la sua relazione di amicizia con un caregiver ex galeotto durante i suoi anni di tetraplegia.

In questo articolo ripercorreremo la storia di Philippe Pozzo di Borgo. La sua vicenda, che ha toccato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo, ci mostra come l’amicizia possa nascere in contesti inaspettati.

Chi era Philippe Pozzo di Borgo?

Philippe Pozzo di Borgo nasce a Tunisi il 14 febbraio 1951 e muore il 1° giugno 2023 a Marrakech all’età di 72 anni. È stato un nobile e imprenditore francese, la cui storia ispirò il film Quasi Amici.

Come racconta The Mirror, Pozzo di Borgo nacque da una famiglia aristocratica, ed è il secondo figlio del duca francese Pozzo di Borgo e della marchese De Vouge. Philippe divenne ben presto un imprenditore di successo, soprattutto nel mercato dello champagne, dove fu direttore di Pommery e manager di Moet e Chandon.

Dopo la morte della moglie a causa di una rara forma tumorale, per la quale l’uomo cadde in depressione, nel 1993 fu vittima di un incidente in parapendio, che lo lasciò paralizzato dal collo in giù. Inizialmente Philippe non si adattò bene alla sua nuova condizione di persona tetraplegica, tanto che una volta tentò il suicidio avvolgendosi il tubo dell’ossigeno attorno al collo.

A seguito della tetraplegia, il ricco magnate assunse un caregiver, un ex galeotto algerino, Abdel Yasmin Sellou. Nonostante alcuni iniziali contrasti, i due scoprirono presto un’intesa che scavalcò i limiti professionali e divenne una profonda amicizia.

L’amicizia tra Philippe Pozzo di Borgo e Abdel Yasmin Sellou

La storia dell’amicizia tra Philippe Pozzo di Borgo e Abdel Yasmin Sellou è stata raccontata dai due in diverse interviste, sottolineando l’approccio umano (e non pietistico) che ha portato entrambi a superare i confini lavorativi per entrare in quelli umani.

In un’intervista ad Avvenire del 2012, Abdel ha raccontato che il loro incontro “è stato un miracolo. Tutti e due abbiamo capovolto il destino che sembrava già scritto per noi […]. Lui sembrava condannato all’immobilità, io alla galera. Invece insieme abbiamo ribaltato le cose: io con l’incoscienza dei miei vent’anni l’ho costretto a uscire di casa, gli sono stato complice in stravaganti esperienze, lui ha fatto di me un uomo vero, è stato la mia coscienza, mi ha dato un futuro”.

Nello stesso anno invece, Philippe parlò di Abdel al Telegraph: “Non provava pena per me. Era irriverente, sfacciato e aveva un senso dell’umorismo scandaloso. All’improvviso mi sono ritrovato a godermi di nuovo la vita, con la sensazione di non sapere cosa sarebbe successo dopo. Questo è l’uomo di cui avevo bisogno. Non me ne frega niente che sia uscito di prigione. Avevo bisogno di lui. E dopo è diventato un amico”.

“Mi ha trattato come avrei dovuto essere trattato nei momenti difficili che mi aspettavano – ha poi aggiunto -. Avevo bisogno di tornare in carreggiata. La pietà è l’ultima cosa di cui hai bisogno. La pietà è senza speranza. La pietà è ciò che qualcuno ti dà perché ha paura di prendersi cura di te”.

Durante gli ultimi anni della propria vita, Pozzo di Borgo si sposò nuovamente con una compagna da cui ebbe 2 figli. Nel luglio 2012 fu insignito dal Presidente della Repubblica francese del titolo di Cavaliere della Legion d’Onore.

philippe pozzo di borgo quasi amici

Film e libro sulla storia di Philippe Pozzo di Borgo

L’imprenditore francese raccontò questa storia nel libro Il diavolo custode, il cui titolo si riferisce proprio ad Abdel: nella sua autobiografia infatti, Philippe parla del rapporto di dipendenza reciproca e amicizia che, talvolta, si è trasformato in scontro ravvicinatissimi e turbolenti, che però hanno dato vita anche a episodi comici e commoventi.

Da questo libro è stato tratto nel 2011 il celebre film Quasi Amici, campione di incassi soprattutto in Francia, ma che arrivò nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.

La pellicola romanza la storia di Philippe Pozzo di Borgo e del suo caregiver. In questo film i protagonisti sono Bakari “Driss” Bassari, un cittadino povero di Parigi, e appunto Pozzo di Borgo, un ricco tetraplegico in cerca di un lavoratore che lo assista nelle sue mansioni quotidiane. Inizialmente Driss si recherà al colloquio con l’unico scopo di continuare a ricevere i sussidi statali, ma dopo una prova iniziale, tra l’uomo e Philippe si creerà un’amicizia che permetterà a entrambi di superare alcuni confini umani.

Non si tratta però dell’unico riadattamento cinematografico, in quanto sono stati realizzati anche remake indiani, argentini e americani, rispettivamente Oopiri (2016), Inseparables (2016) e The Upside (2017): in quest’ultima pellicola, troviamo Kevin Hart nel ruolo di Abdel e Bryan Cranston nel ruolo di Philippe Pozzo di Borgo.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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