Già da bambini iniziamo a chiederci perché le mani si raggrinziscono in acqua. La risposta in questo articolo che parla di corpo immerso
Già da bambini, iniziamo a chiederci perché le mani si raggrinziscono in acqua. Quando le mani e i piedi rimangono immersi in acqua per un certo periodo di tempo, le dita infatti tendono a raggrinzirsi. Questo fenomeno è del tutto naturale e rappresenta un adattamento evolutivo dell’essere umano. La raggrinzatura temporanea delle mani durante l’immersione in acqua consente di ottenere una presa migliore, come evidenziato da uno studio condotto presso l’Università di Newcastle e pubblicato su Royal Society journal Biology Letters.
Un gruppo di ricercatori ha coinvolto un gruppo di volontari in un esperimento innovativo: la raccolta di oggetti di marmo immersi in acqua attraverso piccoli fori. Mentre i partecipanti tenevano le loro mani immersi per un lungo periodo, si è scoperto che coloro le cui dita erano più raggrinzite riuscivano a completare il compito più velocemente.
Questo fenomeno può essere attribuito alle modifiche che avvengono alle mani e ai piedi in immersione: quando si afferra un oggetto solido, l’acqua viene spinta via, creando una superficie di contatto più ampia e garantendo una presa più sicura. Quasi come il battistrada degli pneumatici, le rughe che si formano sulle mani e i piedi hanno un ruolo fondamentale nel migliorare la presa in ambienti acquosi.
La contrazione della pelle si manifesta quando essa assorbe l’acqua, portando al gonfiore della cheratina che si trova nella superficie esterna dell’epidermide, conosciuta come strato corneo. Durante l’immersione, questa proteina reagisce con l’acqua e i lipidi, causando l’aumento di volume. Tuttavia, gli strati sottostanti della pelle non subiscono alcuna alterazione. Questo spiega la formazione di pieghe sulle dita delle mani e dei piedi, dove la cheratina è più abbondante rispetto ad altre zone della pelle.
La raggrinzatura delle mani rappresenta un fenomeno temporaneo, spontaneo e reversibile, controllato dal sistema nervoso che adatta l’organismo a un ambiente diverso dal solito. Ad esempio, se i nervi nelle estremità delle dita sono danneggiati, le mani e i piedi non si raggrinziscono quando immersi nell’acqua. Non appena le mani e i piedi vengono rimossi dall’acqua, le rughe scompaiono rapidamente e il corpo si adatta di nuovo a un ambiente in cui la raggrinzitura non è necessaria per garantire una presa adeguata.
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Le mani si raggrinziscono in acqua, nella maggior parte dei casi, quando stiamo molto tempo immersi. Ad ogni modo, non è l’unica conseguenza. Ecco cosa accade al nostro organismo quando sta per molto tempo in acqua:
Le mani si raggrinziscono in acqua, in alcuni casi, anche dopo una breve immersione. Questa condizione è chiamata Aquagenic Wrinkling of the Palms (Raggrinzimento Palmare Generato dall’Acqua), ed è comunque rara. Si manifesta con edema, piccole protuberanze biancastre (talvolta pruriginose) e un forte raggrinzimento dei palmi e delle dita delle mani (a volte anche dei piedi) dopo un’immersione breve nell’acqua, di solito tra 2 e 3 minuti.
Questa manifestazione ha una certa incidenza nelle persone affette da fibrosi cistica, ma è stata osservata anche in soggetti portatori sani di questa condizione. A volte può essere correlata all‘uso di alcuni farmaci, in particolare agli antibiotici aminoglicosidi e a determinati antinfiammatori come il celecoxib. Tuttavia, le cause precise di questo fenomeno non sono ancora completamente conosciute e sono ancora oggetto di ipotesi ragionevoli.
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Ultima modifica: 05/07/2023