In Iran le proteste contro il regime teocratico degli ayatollah stanno continuando, e in prima fila troviamo soprattutto le donne. Indubbiamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la morte della 22enne curda Mahsa Amini, un tragico evento che la popolazione iraniana non ha voluto lasciare nell’oblio, realizzando una vera e propria ondata di manifestazioni contro l’attuale regime.
Uno dei simboli di queste settimane è sicuramente il gesto di tagliarsi i capelli. Numerosi video pubblicati in rete infatti mostrano donne iraniane mentre tagliano con delle forbici una cioccia della propria chioma, un gesto emulato anche da altre persone nei paesi occidentali. Ma come mai questa azione è così importante?
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Le donne in Iran si tagliano i capelli: qual è il significato?
Tagliarsi i capelli durante le manifestazioni, come segno di protesta nei confronti dell’attuale classe politica dell’Iran, ha contagiato tutte le donne del mondo (e non solo), superando qualsiasi confine linguistico e culturale. Eppure dietro questa “semplice” azione si nasconde un significato profondo, tale da aiutarci a ricordare perché le donne sono il fulcro centrale di quanto sta accadendo negli ultimi giorni all’interno del paese asiatico.
Infatti in Iran l’atto di tagliarsi i capelli rispecchia una vecchia cerimonia locale che significa “lutto“, praticata principalmente durante eventi tristi o caratterizzati da rabbia e sconforto. Un’iniziativa che, probabilmente, è diventata fondamentale anche a fronte della dura e violenta risposta del regime contri i manifestanti, visto che sta cercando in ogni modo di limitare che i cortei con la repressione e con forti limitazioni di accesso a Internet. Grazie all’immediatezza di tale gesto però, la questione iraniana è uscita dai propri confini, arrivando in tutto il mondo.
Dunque tagliarsi la propria chioma è diventato un richiamo ai diritti e alla libertà che il popolo iraniano sta chiedendo a gran voce da diversi anni, e che con la drammatica vicenda di Amini è riemersa mediaticamente. Oltretutto, è possibile supporre che, attraverso questa iniziativa, le manifestanti vogliano lanciare un messaggio chiaro contro lo standard di femminilità imposto dal regime.
Sui social media questo atto è diventato virale in pochissimo tempo, insieme ai video in cui vengono riprese le donne che bruciano lo hijab, tanto che è stato coniato l’hashtag #HairForFreedom, a cui hanno preso parte numerose personalità di spicco come la deputata svedese Abir Al-Sahlani Juliette Binoche, Charlotte Gainsbourg, Claudia Gerini e Belén Rodriguez. Ma anche alcuni uomini hanno deciso di prendere posizione, come Massimiliano Ossini.
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