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Perché la Giornata internazionale della dislessia si celebra l’8 ottobre?

Da qualche tempo ogni anno l’8 ottobre si celebra la Giornata Internazionale della Dislessia per aumentare la consapevolezza su questo disturbo specifico dell’apprendimento e per promuovere l’inclusione delle persone dislessiche, soprattutto nel contesto scolastico. Al momento questa giornata non è ancora riconosciuta dalle Nazione Uniti, ma c’è chi punta a rendere formale questa celebrazione.

Chi ha stabilità che l’8 ottobre è la Giornata della Dislessia e perché?

La storia della Giornata Internazionale della Dislessia iniziò nel 2008, quando l’Associazione Dislessia e Famiglia (DISFAM) e la Federazione Spagnola della Dislessia (FEDIS) crearono la campagna “Uniti per la Dislessia“, con lo scopo di dare visibilità a questa condizione.

La prima edizione di quella campagna, come ricorda il sito ufficiale di DISFAM, fu caratterizzata da una grande cena di gala di beneficienza, che però fu datata l’8 novembre. Un evento che “la televisione ha deciso di trasmettere […], senza alcun costo per la nostra Organizzazione”.

Nel corso del tempo, eventi simili si susseguirono, tanto che diverse personalità politiche, tra cui presidenti, ministri, capi di istituzioni pubbliche e private, e perfino la First Lady dell’Argentina, presero parte agli eventi legati alla campagna “Uniti per la Dislessia”. Ma la Giornata della Dislessia non era ancora come la conosciamo oggi.

Solo qualche anno fa la DISFAM, insieme alla European Dyslexia Association, ha cercato di unire questa Giornata attorno al giovedì della prima settimana del mese di ottobre. E successivamente fu introdotto il colore specifico che rappresentasse questa celebrazione, ovvero il turchese: un colore sedativo per le emozioni e in grado di calmare i sentimenti e i pensieri più profondi.

Fu però ancora una volta la televisione a dare un’evoluzione importante alla campagna: nel 2018, grazie alla Mediaset, in Spagna e in Italia i cittadini furono raggiunti dai messaggi di “Uniti per la Dislessia”, e portò anche molte amministrazioni a collaborare per divulgarne gli scopi. Ad esempio, attualmente ogni 8 ottobre centinaia di istituzioni pubbliche e private si illuminano di turchese proprio per esprimere sostegno alla campagna.

E così nel 2020 arrivò la decisione di accorpare la Giornata internazionale della Dislessia in un’unica data, l’8 ottobre, per evitare di rendere variabile questa celebrazione ed scongiurare il rischio di trovare altre giornate mondiali che mettessero in secondo piano la sensibilizzazione sulla dislessia.

Al momento però, le Nazioni Unite non hanno ancora formalmente riconosciuto questa data, ma alcuni governi del mondo stanno sostenendo questa iniziativa. Intanto nel 2021 l’Assemblea Generale dell’Associazione Europea per la Dislessia ha accettato l’8 ottobre come Giornata Internazionale della Dislessia.

Leggi anche: Cosa fare quando si sospetta un disturbo dell’apprendimento (DSA)

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Perché la Giornata internazionale della Dislessia è importante?

Questa Giornata è fondamentale per sensibilizzare e informare le persone su cosa sia la dislessia, quali sono le difficoltà che comporta e come si può intervenire per aiutare chi ha questo disturbo dell’apprendimento.

Inoltre, permette di condividere i principi cardini dell’inclusione, soprattutto a scuola, dove la dislessia andrebbe valorizzata e supportata. E poi, ovviamente, promuovere la tutela al sostegno delle persone dislessiche e alle loro famiglie, al fine di farle sentire meno sole.

Infine, la Giornata internazionale della Dislessia è nevralgica per sottolineare il ruolo della ricerca scientifica su questa condizione, al fine di trovare nuove strategie di diagnosi e trattamento.

Cosa fare durante la Giornata internazionale della Dislessia?

In tutto il mondo diversi paesi organizzano conferenze, incontri, eventi e iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla dislessia. Altresì, alcune istituzioni colorano i propri edifici di turchese, principalmente con luci artificiali, per mobilitare l’opinione pubblica a mantenere alta l’attenzione su di essa.

Invece a livello di singolo, ognuno di noi può fare la differenza, ad esempio informandosi e approfondendo le conoscenze sulla dislessia, e diffondendo il messaggio, magari parlandone con amici o parenti. Poi, è possibile supportare le varie iniziative che le città organizzano in funzione dell’8 ottobre. Infine, è necessario fare propri questi messaggi e condividerne i valori.

Che cos’è la dislessia?

La dislessia è una forma di Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), un insieme di condizioni caratterizzato da difficoltà in specifiche abilità riguardanti l’apprendimento (lettura, scrittura, grafia e via discorrendo). Per quanto concerne la dislessia, si tratta di un disturbo che riguarda la capacità di leggere in modo corretto e fluente e che si manifesta con difficoltà nel decodificare un testo.

Riconoscere fin da subito la dislessia è fondamentale per poter intervenire tempestivamente. Per cui, la sfida si gioca tutta sulla diagnosi, che deve essere precoce. In generale, i limiti che si possono manifestare nel bambino durante l’età dell’apprendimento arrivano già dai primi anni della scuola e persistono negli anni successivi. Le difficoltà evidenziate finora possono includere:

  • ritardo nell’acquisizione di abilità quali lettura e scrittura associato, in alcuni casi, ad un’insorgenza ritardata di parola;
  • mancanza di consapevolezza fonologica (per leggere è necessario avere la capacità di associare rapidamente le lettere con i corrispettivi suoni orali o fonemi);
  • difficoltà nel distinguere la destra dalla sinistra;
  • il bambino può invertire i numeri, sostituire le lettere, avere difficoltà ad imparare le tabelline o altre informazioni sequenziali come i mesi dell’anno o i giorni della settimana;
  • difficoltà nel nominare gli oggetti o nel ricercare la parola giusta;
  • disordine nelle attività svolte.

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Ultima modifica: 08/10/2024

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.