Pensione caregiver 2022: come funziona e cosa dice la legge

Redazione:

Da qualche anno ormai, la figura del caregiver familiare (e l’argomento pensione caregiver) sono diventati centrali nel sistema sanitario italiano. Per caregiver si intende chi assiste un familiare non autosufficiente o con grave disabilità.

In questi anni di pandemia, questa figura del caregiver è diventata fondamentale. La legge però non è ancora chiara in ambito previdenziale e sono sempre di più le persone che richiedono informazioni. Ci sono lavoratori che per assistere il proprio familiare, sono disposti anche ad andare incontro al pensionamento anticipato. Cosa dice la legge in questi casi? 

Cosa dice la legge sulla pensione caregiver

La legge attualmente non prevede un pre-pensionamento per i caregiver, ovvero i familiari che assistono un familiare non autosufficiente o con disabilità. Al momento c’è solo l’APE sociale e quota 41 per i lavoratori precoci. Per quanto riguarda l’Ape sociale, ci vogliono almeno 63 anni di età e 30 di contributi.

Nel secondo caso invece, ci vogliono 12 mesi di contributi prima dei 19 anni e un totale di 41 anni di contributi. Insomma, ad oggi non esiste una vera e propria legge sul pensionamento anticipato dei caregiver e ci si rifà solamente all’Ape sociale e quota 41.

Leggi anche: Che cos’è la Sindrome del Caregiver e come individuarla

fondo legge caregiver
By newman_studio da Envato Elements

Cos’è l’APE sociale

Una delle possibilità per andare in pensione in anticipo è l’APE Sociale, disciplinato dall’art. 1, co. 179 della L. n. 232/2016 (Legge di Bilancio 2017). Si tratta di un sussidio economico (cd. “reddito ponte”) che viene destinato ad alcune categorie di lavoratori meritevoli di una particolare tutela da parte dello Stato e che sostiene il lavoratore fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia (per il 2021 pari a 67 anni).

La Legge di Bilancio 2022 dovrebbe rifinanziare e prorogare questo provvedimento (come è stato nel 2021). L’anticipo pensionistico può essere richiesto a patto di aver raggiunto 63 anni di età e si rivolge a:

  • iscritti presso l’assicurazione generale obbligatoria (Ago) dei lavoratori dipendenti;
  • fondi ad essa esclusivi o sostitutivi;
  • gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
  • gestione separata dell’INPS.

Per fare richiesta, il richiedente deve aver maturato entro il 31 dicembre 2021 almeno 31 anni di lavoro (o 36 anni di contributi per i lavori gravosi), a seconda della categoria di appartenenza, con un massimo di 2 anni di sconto per le donne. Inoltre il richiedente deve aver smesso di lavorare e deve essere residente in Italia ma privo di una pensione diretta.

A chi è rivolto l’Ape sociale

Questa misura di sostegno è rivolta ai lavoratori che versano in condizione di difficoltà e in particolare a profili fragili come disoccupati, invalidi (superiore o uguale al 74%) e caregiver. A fare richiesta, possono essere anche il coniuge o un parente di primo grado, parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti).

Per fare domanda, basta presentare la documentazione entro tre date: 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre. Le domande che vengono presentate oltre il 15 luglio e il 30 novembre saranno prese in considerazione solo se saranno rimaste le risorse. L’APE decorre dal primo giorno del mese successivo all’accoglimento della domanda, a patto che sia certificata la cessazione dell’attività di lavoro dipendente. Gli enti preposti a portare avanti le pratiche sono l’INPS e i patronati. 

Pensione caregiver e quota 41

Un’altra possibilità per i caregiver è quella di usufruire di quota 41. Per accedere a questa forma di sostegno economico, bisogna essere lavoratori “precoci”. La legge intende come “lavoratori precoci” le persone che hanno iniziato a lavorare in età molto giovane e che hanno versato il loro primo accredito contributivo prima del 19 anno di età per almeno 12 mesi (non necessariamente contributivi). Per accedere a questo sostentamento economico bisogna rispettare questi requisiti:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

Rispettare questo parametro non basta. Oltre ad essere in regola con la parte contributiva, è necessario appartenere a categorie di lavoratori particolari in stato di disoccupazione, alla “famiglia” dei caregivers o che presentino un’invalidità civile di grado almeno pari al 74%. Il governo è al lavoro per eliminare tutte queste condizioni ed estendere questa forma di tutela a tutti i lavoratori in maniera indistinta. 

Leggi anche: Consigli su come ridurre lo stress del caregiver familiare

Angelo Dino Surano
Giornalista, addetto stampa e web copywriter con una passione particolare per le storie di successo. Esperto in scrittura vincente e comunicazione digitale, è innamorato della parola e delle sue innumerevoli sfaccettature dal 1983. La vita gli ha messo davanti sfide titaniche e lui ha risposto con le sue armi più potenti: resilienza e spirito di abnegazione. Secondo la sua forma mentis, il contenuto migliore è quello che deve ancora scrivere.

ARTICOLI CORRELATI

Resta aggiornato

Riceverai nella tua e-mail tutti gli aggiornamenti sul mondo di Ability Channel.

 

Carrozzine per disabili: tutto quello che c’è da sapere

Contenuto sponsorizzato
 

Autonomia e Libertà sinonimi di viaggio

Contenuto sponsorizzato